"Cupola di Roma", nell'inchiesta anche molti personaggi del centrosinistra. Il dossier del Prc di Roma nel 2013

Mentre tutti i fari dei mass media nel raccontare l’inchiesta “Mondo di mezzo” vengono puntati su Massimo Carminati, ex terrorista dei Nar e accusato di aver fatto parte della Banda della Magliana, a piazzale Clodio la sensazione è che siamo solo al principio di un sisma destinato a propagarsi coinvolgendo ampie fette di centrosinistra.

Il governo Renzi vuole la privatizzazione dell'acqua: fermiamolo!

Il Governo Renzi sta tentando di raggiungere il risultato cui sinora nessun governo era riuscito ad arrivare: la privatizzazione dell’acqua e dei servizi pubblici locali

Piano Regionale dei Rifiuti. Sgherri:"obbiettivi svuotati e piano che punta alla realizzazione degli inceneritori."

Di Marco Bersani, tratto dal numero di marzo del Granello di sabbia. La crisi sovverte e modifica il quadro geopolitico internazionale, mutando i rapporti di forza a livello internazionale e rimettendo in discussione egemonie storiche, sinora date per indiscutibili.

Preparare la manifestazione del 29

Il Comitato Politico Nazionale di Rifondazione Comunista, convocato il giorno dopo dello sciopero generale della Fiom per valutare la nuova fase che si è aperta con la ripresa del conflitto sociale...

Sentenze MPS: un primo passo nella direzione giusta, ma non ancora sufficienti

Il PRC esprime parziale soddisfazione riguardo alla sentenza con la quale Mussari, Vigni e Baldassarri sono stati giudicati relativamente alla ristrutturazione del derivato Alexandria.

11.29.2012

Profumo a Siena: in Piazza il 6 Dicembre!



Il 6 Dicembre il ministro dell’istruzione Profumo verrà a Siena per l’inaugurazione dell’anno accademico dell’Università degli Studi. I provvedimenti del governo Monti vanno ad inserirsi in un preciso piano politico-economico volto al completo smantellamento dello stato sociale e del settore pubblico. Le misure della Spending review imposte dall’attuale governo, rappresentano l’attacco più brutale ai diritti di operai e impiegati. I tagli imposti alla sanità, all’istruzione e al mondo del lavoro, che ci vengono descritti dai mass-media come “medicina amara” necessaria ad un Paese che ha vissuto al di sopra delle proprie possibilità, sono in realtà l’ennesimo strumento adottato dai padroni per la conservazione e l’esasperazione delle differenze di classe. Tutto ciò mentre la devastazione dell’art.18 sui diritti dei lavoratori prosegue l’operazione di saccheggio ai danni dei lavoratori inasprendo il precariato e la disoccupazione giovanile come normale e “più flessibile”struttura sociale del futuro. Il mondo del lavoro, così privato dei diritti conquistati in decenni di lotte, sacrifici e resistenza alla repressione poliziesca, si ritrova attualmente privo di difese contrattuali e legali ed ugualmente represso e terrorizzato dalle forze del disordine al servizio dell’oligarchia dominante. Dall’altra parte la scuola e l’università pubblica subiscono un attacco senza precedenti: il decreto Profumo funge da coronamento ideologico di un progetto ormai ventennale di esclusione delle fasce più deboli della società da scuole e università, e di asservimento culturale agli interessi del capitale. Lo stesso principio del “merito” non è altro che l’espediente usato dalla classe dirigente per incoraggiare individualismo e competizione, che serve da una parte a disgregare i rapporti sociali e di solidarietà, troppo pericolosi per il mantenimento dei privilegi di chi ci governa, e dall’altra parte ad inserire ognuno di noi negli ingranaggi del sistema produttivo, ovvero a renderci meri strumenti di profitto. E così mentre la scuola, l’università e la ricerca pubblica vengono sistematicamente annientate, l’istruzione privata continua ad essere uno dei punti principali dell’agenda di governo: incrementata, protetta e largamente finanziata. Le ripercussioni pratiche di tale meccanismo diventano di giorno in giorno sempre più evidenti anche nell’Ateneo senese: a settembre con il nuovo anno accademico ci siamo trovati di fronte all’aumento delle tasse universitarie, a nuovi ed ulteriori test a pagamento anche per i corsi di laurea a numero aperto, ad un peggioramento della qualità dei servizi e dell’offerta formativa. All’interno delle scuole superiori continueranno e si accentueranno le dinamiche di classe che ben conosciamo: difficilmente infatti un figlio di operaio potrà permettersi l’università, unico sbocco possibile dell’istruzione liceale. Gli istituti tecnici continueranno a riempirsi di futuri operai e disoccupati, prede indifese dei meccanismi di esternalizzazione e fascismo aziendale che l’ideologia di Marchionne, Monti e capitalisti vari propinano, autorizzano e praticano in maniera indiscriminata continuamente. Occorre innanzitutto prendere coscienza di tali meccanismi di selezione e divisione sociale e, una volta fatto ciò, partire con un movimento di opposizione reale, autorganizzato che parta realmente dal basso, diretto e motivato da principi di solidarietà condivisione e giustizia sociale. Dobbiamo e possiamo uscire dalla crisi nella quale ci ha gettato la borghesia, solo ed esclusivamente attraverso l’emancipazione di tutti noi, lavoratori, disoccupati, studenti, immigrati. Dobbiamo divenire protagonisti delle nostre vite pretendere e costruire le condizioni per il massimo sviluppo dell’umanità attraverso una società che assicuri: un lavoro utile e dignitoso per tutti; una scuola non classista fondata su una cultura libera e critica e non asservita alla classe dirigente; un’organizzazione economica, politica, sociale che abolisca finalmente la divisione in classi. Dopo la giornata del 14 novembre è ora di rimettere in campo le nostre rivendicazioni e di scendere in strada per contribuire alla costruzione e all’accrescimento di questa lotta anche nella nostra città. Scendiamo in piazza il 6 dicembre contro il Ministro Profumo! 

DAS_Dimensione Autonoma Studentesca 

ADESIONI: Siena Beni Comuni 
COLPOL_Collettivo politico scienze politiche_ Firenze 
Collettivo Lettere e Filosofia_Firenze 
CSR_Collettivo studentesco rivoluzionario_ Firenze 
Collettivo Libera Officina primo maggio_ Pistoia 
Collettivo Aula R_Pisa 
GC_ Giovani Comunisti_ Siena 
PRC_Siena 
Comitato senese acqua bene comune_Siena 
Confederazione dei COBAS_Siena 
Partito dei CARC 
PCL_Partito comunista dei lavoratori 
FGCI_ Federazione Giovanile Comunisti Italiani_Siena

Attacco di stampo fascista a Siena. Presenze inquietanti in cittá.

da Assemblea Siena Beni Comuni


Attacco di stampo fascista a Siena. Presenze inquietanti in cittá. Alle 3:40 di sabato 3 novembre 2012, una quarantina di ragazz#, per la maggior parte student#, cantavano canzoni nella semideserta piazza Il Campo. Un tranquillo e allegro fine serata di spontanea aggregazione giovanile che finisce invece in rissa, quando al suono di “Bella Ciao” piombano dal nulla alcuni tizi, sei o sette, che iniziano a creare scompiglio, facendo degenerare la situazione in rissa. Tutti sulla trentina, avevano arrotolate alle nocche cinture di cuoio per rinforzare i cazzotti. Lo scontro é durato diverse decine di minuti. Dopo aver ottenuto l'obiettivo, sfollare e zittire, gli aggressori hanno imboccato il Vicolo dei Pollaioli indisturbati, mentre si risistemavano i pantaloni. A detta di chi c'era, agivano come una squadra. Due studenti sono rimasti contusi, uno in particolare al capo e all'occhio destro. Per fortuna, non c'é stato bisogno di cure mediche. Abbiamo le testimonianze di una decina tra studenti di economia, ingegneria, lettere, neolaureati in medicina, dottorandi in biologia, di etá compresa tra i 25 e i 30 anni. Ci hanno fornito dettagliate descrizioni degli aggressorie della dinamica dei fatti. Sono arrivati con la pretesa di voler cantare l'Inno di Mameli. Alcuni testimoni affermano di averne rivisto uno (alto, robusto, capelli corti scuri e barbetta incolta, indossa occhiali da vista neri, cappotto verde militare, sciarpetta) nella fiaccolata per la commemorazione delle foibe del febbraio 2011, organizzata da Casa Pound qui a Siena: sventolava una bandiera azzurra (la rete é piena di filmati inerenti). Questa sera invece aveva il guantone di cuoio. Uno alto e rasato (triste stereotipo) ha motivato la violenza con: " miei ragazzi hanno sbagliato al 70%, ma voi al 30%!"; il piú feroce era bassino, con i capelli lunghi, jeans, smanicato: "voi qui non potete starci, se c'era un vigile v'aveva giá cacciati. Adesso ci sono qui io e lo faccio io..."; e ancora: "iete fortunati perché sí é a Siena; fosse stato a Roma o a Verona, sarebbero saltati fuori i coltelli". Uno s'é lui stesso identificato come contradaiolo dell'Oca. Il piú mite, rossiccio, lentigginoso, poco prima d'allontanarsi dalla piazza, ha addirittura ammesso: "Si doveva fare come dice il codice senese del 1040, niente zuffe davanti alle donne, vi si doveva portare nei vicoli" Una situazione a prima vista comunissima in una delle piú antiche e tranquille cittá universitarie d'Europa: de# ragazz# che a tarda notte fan festa pacifici in piazza. A leggere certa opinione pubblica cittadina, questo “strano” fenomeno di aggregazione é una piaga per la cittá; altri parlano di una inadeguata offerta di luoghi associativi che bilanci la vitalitá studentesca, c'é ancora chi osserva come i giovani, in quanto tali, abbiano in sé la voglia ancora fresca di appropriarsi e vivere lo spazio pubblico, propensione che oggi si tende a reprimere troppo in fretta, e la manifestano spontaneamente. Tutto ció, peró, ha poco senso ora. In questo caso la vicenda é molto meno banale di quanto si possa pensare. Non siamo di fronte alla classica e francamente innocua rissa tra ubriachi del venerdí sera. E si tratta di qualcosa di piú complesso di un paio di contradaioli teste calde che vogliono attaccar briga. Quella di questa sera é stata violenza “giustificata” da altra ragione. Molti elementi in questa storia portano a tale conclusione. Il supposto pretesto addotto da questi giustizieri della notte regge poco, é anzi un movente ambiguo: ci si sta solo nascondendo dietro la “senesitá”, si infanga l'immagine di una cittá e dei suoi abitanti. Questi facinorosi hanno attaccato in concomitanza del coro di Bella Ciao: il simbolo piú evocativo di una delle poche pagine edificanti della nostra storia italiana, scritta col sangue di alcuni la cui coscienza civile ha salvato dal baratro un'intera nazione. Il risentimento per le note piú autentiche, partigiane, di questa canzone montanara é forse ció che piú a buon mercato alimenta i bollori di sparuti manipoli di nostalgici irriducibili. Bollori organizzati, disciplinati. Idioti e pericolosi. Siena non é a forte rischio in questo senso. L'infiltrazione di Casa Pound in questa cittá é minima. Ma c'é. L'antifascismo é un dovere morale di chiunque, l'a priori di qualsiasi discorso politico. Costantemente impegnati ad arginarne l'espansione, in prospettiva di una chiusura della sede cittadina, informiamo di questo episodio perché non vogliamo aspettarne uno piú grave, e per portare alla luce della Cittadinanza una precisa strategia di penetrazione da parte di Casa Pound: mimetizzarsi nel tessuto sociale con slogan confusi e populisti per rosicchiare visibilitá e consensi, che nella dimensione senese si traduce nel creare un'osmosi con gli ambienti piú oltranzisti delle contrade e della Robur (a differenza, ad es., della Mens Sana, molto piú solida). Un'organizzazione nazionale che si autodefinisce “associazione culturale”, ma che, come lo dimostrano centinaia di casi documentati in tutta Italia, concepisce la promozione sociale come “attacco” e la solidarietá di popolo come “supremazia della forza”.


11.13.2012

#14nov


10.25.2012

Novartis: per gli errori della direzione pagano i lavoratori ed i cittadini




La decisione del Ministero della Salute di sospendere la diffusione dei vaccini antinfluenzali Novartis mette in luce le difficoltà dell’azienda nel saper coniugare una produzione rispettosa dei criteri di sicurezza con la volontà di ottenere ad ogni costo sempre maggiori profitti. In teoria un’impresa multinazionale che si pregia di essere all’avanguardia nella realizzazione di progetti, ricerche e produzioni, al di là di ogni possibile rischio ed errore, non dovrebbe nemmeno essere sfiorata dal sospetto di non avere tenuto conto di quanto richiesto da normali procedure di produzione del vaccino.
Ci chiediamo se si possa essere trattato solo di errori, rimossi i quali tutto potrà tornare alla normale attività produttiva e di ricerca tramite la rimozione di eventuali responsabili (ricordiamo che alla Novartis di Siena sono recentemente stati licenziati undici operatori e che si è verificato un consistente ricambio di quadri dirigenti), oppure se si tratti dell’intero “sistema - azienda “ che vada rimesso a punto sia nelle relazioni tra quadri dirigenti e operatori subordinati, sia nella trasmissione delle informazioni sia nella preparazione dei quadri.
Purtroppo abbiamo assistito ad indagini interne all’azienda a Siena ed a Rosia (peraltro piuttosto rudi, tenute in lingua inglese e pertanto ardue per chi vi è stato sottoposto) che hanno portato ai licenziamenti suddetti ed a molte decine di provvedimenti disciplinari che, per il loro numero, fanno pensare che i disguidi che si sono manifestati non riguardino solamente eventuali responsabilità individuali ma appunto un “sistema” da rimettere a punto, magari non guardando solamente a chi esegue ma soprattutto a chi ha responsabilità direzionali, gestionali, organizzative e di controllo.
Queste pesanti disfunzioni ci preoccupano poi in maniera ancora più grave se le mettiamo in relazione all’importante finanziamento di 23 milioni nei prossimi 5 anni che la Regione Toscana ha deliberato per la realizzazione di un progetto di ricerca della Novartis Vaccines & Diagnostics che dovrebbe, in cambio, portare la Novartis a realizzare a Siena uno stabilimento pilota per sviluppare vaccini innovativi destinati ai paesi in via di sviluppo.
Noi crediamo nell’importanza della ricerca scientifica e nella funzione d’indirizzo pubblico nel guidare investimenti e ricerche soprattutto in un campo delicato come quello farmaceutico. Proprio per questo non vorremmo che il management si macchiasse della responsabilità di mettere a rischio questo insediamento aziendale con gravi ricadute sull’occupazione e l’appropriazione di un finanziamento pubblico senza un reale ritorno socio-economico alla popolazione del territorio senese.

Matteo Mascherini - Segretario Provinciale Rifondazione Comunista - Siena

10.19.2012

I 5 eroi cubani


10.14.2012

Valdichiana antifascista!

Sabato 13 ottobre è stata una giornata particolare per la città di Montepulciano, un bellissimo corteo molto partecipato ha sfilato in mattinata per le vie del centro, suscitando la curiosità e l’interesse dei turisti e dei cittadini poliziani, molti dei quali si sono uniti ai manifestanti condividendo le ragioni che stavano alla base di quella mobilitazione.Un corteo la cui portata politica va molto oltre Montepulciano e la provincia di Siena. La parola d’ordine, riportata anche sullo striscione di testa, era chiara e netta: Valdichiana antifascista!
In quel giorno infatti la gloriosa tradizione partigiana di queste zone è stata infangata dall’inaugurazione di una sede dell’organizzazione “Casaggì”, ormai tristemente nota soprattutto nel fiorentino, i cui richiami al neofascismo e alla tradizione politica dell’estrema desta xenofoba e violenta sono chiarissimi, e il fantasioso appellativo che questi figuri si sono dati, “centro sociale di destra”, non rende totalmente l’idea della natura di cameratismo antidemocratico che li contraddistingue.
Questo non è il primo episodio simile in provincia di Siena, da ormai diversi anni infatti esiste una sede della più famosa “Casa Pound” nel cuore del capoluogo, associazione neofascista un cui aderente lo scorso dicembre si è macchiato dell’omicidio di due cittadini senegalesi a Firenze.
La presenza frequente di una sponda politica con la destra istituzionale che hanno questi soggetti li rende difficili da contrastare, ma giornate come quella di sabato (che ha visto il proseguimento della mobilitazione anche nel pomeriggio) sono sicuramente momenti fondamentali di lotta contro le derive fasciste che stanno fiorendo negli ultimi anni anche nel nostro territorio. Di grande e positivo rilievo è stata inoltre la partecipazione al corteo delle istituzioni locali, a partire dal sindaco di Montepulciano e quelli dei comuni limitrofi.
I Giovani Comunisti e il Partito della Rifondazione Comunista, presenti in gran numero alla manifestazione, sostengono da sempre ogni battaglia in tutto il Paese che contrasti qualsiasi tipo di rigurgito fascista, impegnandosi in prima linea per la chiusura di tutte le sedi di estrema destra, partecipando attivamente all’assemblea senese “Chiudiamo Casa Pound”, che recentemente ha inviato al presidente della Regione Toscana Enrico Rossi una lettera dove si richiedeva appunto la pulizia delle città toscane dai fascisti.
E’ necessario che le istituzioni democratiche facciano rispettare la dodicesima disposizione transitoria della Costituzione italiana, secondo le quali le suddette organizzazioni di chiara matrice fascista sono fuori legge. A Montepulciano ci impegneremo perché questa misura di salvaguardia della democrazia contro chi la vuole distruggere sia applicata. In Valdichiana come in tutta Italia i covi fascisti devono chiudere!


Coordinamento provinciale senese dei Giovani Comunisti
Partito della Rifondazione Comunista - Federazione di Siena e Circolo di Montepulciano

10.12.2012

Siena provincia di Grosseto...




Articolo 114 "La Repubblica è costituita dai Comuni, dalle Province, dalle Città metropolitane, dalle Regioni e dallo Stato. I Comuni, le Province, le Città metropolitane e le Regioni sono enti autonomi con propri statuti, poteri e funzioni secondo i princìpi fissati dalla Costituzione."

Un dibattito aperto ai lavoratori della Provincia ed alla cittadinanza tutta, sui temi caldi in materia di enti locali: 
 - la così detta "UNIONE DEI COMUNI", che non prevede una loro fusione, ma bensì la costituzione di un organismo non eletto dai cittadini, cioè di secondo livello e imposto dall'"alto", che obbliga di fatto i comuni sotto i 5.000 abitanti a rinunciare al loro ruolo di Comune. 
 -il progetto di accorpamento delle province. Un processo condotto in base a criteri puramente numerici, senza alcun rispetto delle specificità territoriali, e che provocherà la dismissione delle società in house, oltre che la riduzione delle agenzie che lavorano per la pubblica amministrazione. I posti di lavoro a rischio sono 100 mila. 

10.11.2012

Campagna referendaria

 

Si è costituito il comitato provinciale della provincia di Siena per i referendum sul lavoro, composto dalle forze politiche e sociali promotrici dei referendum per l'abrograzione dell'art. 8 del DL- 138 del 13/8/2011 varato dal governo Berlusconi, che abroga il contratto nazionale di lavoro, e per il ripristino dell'art. 18 dello Statuto dei Lavoratori. Lo rendono noto le forze promotrici senesi di Italia dei Valori, Sinistra Ecologia e Libertà, Rifondazione Comunista e ALBA. Il comitato, che ha già ricevuto il sostegno di ANPI Provincia di Siena e della FIOM, è aperto all'adesione delle realtà politiche, sindacali e della società civile della provincia di Siena. Il comitato inoltre organizzerà la raccolta firme e promuoverà la costituzione di analoghi comitati nei comuni con il coinvolgimento delle realtà territoriali e sui luoghi di lavoro. Per informare i cittadini sui punti di raccolta è stato allestito un profilo facebook raggiungibile al seguente indirizzo: http://www.facebook.com/referendumlavoro.siena e sul sito web: http://www.referendumlavoro.it/. A partire da domani, sabato 13 ottobre, a Siena in Viale Maccari - La Lizza, sarà presente un banchino dalle 9.30 alle 13.00 e dalle 16.30 alle 19.30 e lunedì 15 ottobre e giovedì 18 ottobre dalle 17 alle 19.30 a Madonna delle Nevi - Via Rinaldini, Siena. La nostra è una battaglia di civiltà in difesa dei diritti fondamentali di tutti i lavoratori, a cominciare da quelli più deboli. La precarietà si combatte con più e non con meno diritti. La raccolta firme durerà fino alla fine di dicembre p.v. con numerosissime postazioni in tutto il territorio regionale il cui calendario è consultabile sulle pagine web dei soggetti promotori. Sarà inoltre sempre possibile firmare presso le segreterie dei vari Comuni. Chi ritiene giusto difendere importanti conquiste di civiltà e di giustizia sociale da chi ci vuole riportare alle condizioni dell'inizio del secolo scorso, è invitato a firmare prima possibile, facilitando il lavoro dei tanti volontari impegnati in tutto il Paese per la riuscita dell' iniziativa. 

Il Comitato Referendario Provinciale

12 ottobre 2012 con gli studenti


E' partita l'ICE!

E' partita l'Iniziativa dei Cittadini Europei sull'acqua! 
"Acqua potabile e servizi igienico-sanitari: un diritto umano universale! L’acqua è un bene comune, non una merce!" 

10.08.2012

Cittadini e lavoratori pagano il conto al Monte dei Profumo e dei Mussari

Ad inizio luglio qualcuno ricorderà che, con decretazione d’urgenza, nelle esauste casse dello Stato sono stati trovati circa 3,4 miliardi di euro per rafforzare il patrimonio del Monte dei Paschi di Siena ed adeguarlo ai desiderata dell’EBA (European Banking Authority). Per la precisione, 1,9 miliardi dovrebbero essere stati utilizzati dalla banca per rimborsare i Tremonti Bond emessi nel 2009 mentre la cifra restante dovrebbe rappresentare un’ulteriore iniezione di “denaro fresco”, indispensabile a dare un minimo di credibilità al Piano d’Impresa 2012-2015 varato contestualmente. Il giornale dei padroni, meglio conosciuto come sole 24 ore, ci dice correttamente in questi giorni che: “L'appoggio pubblico, quello di Bankitalia, e la relativa tolleranza incontrata in ambito europeo, dipendono unicamente dai contenuti del piano industriale. Ecco perché manager e grandi azionisti marciano compatti. Ed ecco perché la banca non può prescindere dagli obiettivi fissati, a cominciare dalla riduzione dei costi (600 milioni) e dai 4.600 esuberi.” Si è davanti, quindi, ad un vero e proprio sostegno pubblico ad una banca da tempo in profonda crisi (anche di identità) con pesanti risvolti, come noto, sull’attività della stessa Fondazione azionista di maggioranza, delle istituzioni locali, dell’economia senese. Nel mentre si sottopone la città di Siena e l’Italia in generale ad una cura draconiana, il “governo dei commissari e dei banchieri” non può certo dimenticarsi di aiutare i propri amici e la propria “base sociale”. Giova ricordare, ad esempio, che il principale tra i protagonisti e responsabili degli ultimi difficili anni di Mps è quel Giuseppe Mussari che è stato recentemente riconfermato (all’unanimità) alla guida dell’ABI (Associazione Bancaria Italiana) per altri due anni. Mussari, da sempre considerato tra i banchieri più vicini al PD, è stato nominato nel 2001 alla presidenza della Fondazione Mps e cinque anni dopo a quella della Banca, carica che ha conservato sino a poco tempo fa. Sotto la sua guida, in particolare, è stata portata a termine la costosissima e disgraziata acquisizione di Antonveneta, operazione che ha letteralmente prosciugato il patrimonio della Fondazione e sulla quale sta indagando la procura di Siena per presunti reati di aggiotaggio e ostacolo agli organi di vigilanza (con tanto di perquisizione a ca’ Mussari). E non si tratta certo dell’unico problema giudiziario del banchiere, recentemente rinviato a giudizio per falso e turbativa d’asta nella gara per la costruzione dell’aeroporto di Ampugnano. Un curriculum davvero brillante che tuttavia non impedisce alla lobby dei banchieri italiani di sceglierlo due volte come proprio massimo rappresentante… Del resto, sin dal 2010, tra i principali sponsor di Mussari compaiono nomi illustri quali quelli di Corrado Passera (prima AD di Intesa Sanpaolo, poi Superministro e, da pochi giorni, anche indagato per reati fiscali) e di Alessandro Profumo che, guarda caso, ne ha ereditato, a maggio, la carica di presidente del Monte Paschi, uscendo così dalla situazione di dorato oblio nella quale era finito dopo l’uscita di scena da Unicredit. Ci dispiace persino ripeterci ma si tratta nuovamente di un banchiere nell’orbita del centrosinistra, le cui manie di grandezza e scorribande finanziarie internazionali hanno coinciso con un periodo difficilissimo per il Gruppo che ha guidato con fiero cipiglio per oltre un decennio e che, infine, ha pure lui qualche problemino con la Giustizia, come testimonia il recente rinvio a giudizio con l’accusa di frode fiscale. Eppure è proprio ad un personaggio come Profumo che vengono affidati il rilancio del Monte Paschi, ironicamente nel segno della discontinuità, ed il fiume di denaro pubblico indispensabile a far superare alla Banca (forse) la fase di crisi più acuta. Ma com’è che il Monte dei Paschi sta ripagando il finanziamento che riceverà dallo Stato e che verrà coperto attraverso un ulteriore taglio lineare alle spese sociali per sanità e servizi? Se la banca non farà utili, il capitale e gli interessi delle obbligazioni speciali sottoscritte dallo Stato potranno essere rimborsate attraverso la conversione di questi cosiddetti Monti-bond in azioni (sino al 3% del capitale) che, si precisa immediatamente, non avranno diritto di voto! Siamo al paradosso, mentre Profumo lavora per il cambiamento del tetto del 4% per il diritto di voto, lo Stato che investe denaro pubblico quasi a fondo perduto, abdica, per l’oggi e per il domani, alla responsabilità di dover incidere nella gestione della banca per la tutela dei lavoratori e la garanzia del credito all’economia reale, affidandosi del tutto a quella casta di banchieri e manager privati che ci hanno portato sin qui e sostenendo il nuovo Piano d’Impresa che rappresenta la cornice entro la quale si colloca l’operazione descritta. Un’ennesima serie di slide colorate dalle quali emergono sostanzialmente solo tre certezze: l’assenza di un qualsivoglia progetto di sviluppo della banca, un’infinita quanto approssimativa serie di cessioni e chiusure ed il massacro delle lavoratrici e dei lavoratori. C’è davvero l’intero repertorio di questi raffinati e originali tecnici: esodi, esternalizzazione dei back office, azzeramento di un Contratto Integrativo costruito in decenni. La riduzione dei livelli occupazionali ed il taglio del costo del lavoro sono le vere, uniche “discontinuità” buttate in pasto ai mercati. La vicenda del Monte Paschi è quindi davvero emblematica della tremenda fase politica, economica e sociale che stiamo attraversando. Le difficoltà della banca, causate sia da specifici errori gestionali sia dal generale contesto di crisi del capitale, vengono fatte pagare ai lavoratori ed alle classi subalterne sia direttamente (nel luogo della produzione) sia indirettamente (nella società) grazie all’utilizzo di denaro pubblico che invece non si trova per ospedali, asili, pensionati, disoccupati. Occorrerebbe, quanto meno, un contrattacco da parte degli Enti Locali senesi (Comune e Provincia che controllano la Fondazione – azionista, per ora, ancora di maggioranza relativa-) e che avviassero un percorso finalizzato a strappare la banca alle tecnocrazie finanziarie della speculazione, oggi così ben rappresentate dal Governo Monti sostenuto dal PD. Invece, è chiaro come il centrosinistra locale abbia deciso di seguire fino in fondo gli interessi del grande capitale e stia sostanzialmente consegnando, a prezzo di saldo, il MPS ad una “normalizzazione” che passa per un aumento di capitale da far sottoscrivere a qualche gruppo bancario straniero di cui diventare colonia. Come Partito della Rifondazione Comunista ci opponiamo a tutto questo e speriamo che l’assemblea dei soci azionisti, costretta anche dal coro delle voci dei cittadini contrari a questo scempio receda da questa follia di delegare tutto al suo boia e ai suoi “profumati” progetti. 


Matteo Mascherini - segretario provinciale PRC Siena

9.22.2012

Accorpamenti e spending review: stiamo buttando via il bambino per berci l'acqua sporca

In questi giorni il dibattito sull’accorpamento delle province ha scatenato un’intensa opera di proposte e posizionamenti delle varie forze politiche ognuna impegnata nel lamentarsi dell’accorpamento e, al contempo, propagandare Siena come capoluogo di non si sa bene cosa (Grosseto?, Arezzo?, entrambe?)
Leggendo ad esempio il resoconto scaturito dall’iniziativa organizzata dal PD su questo tema, siamo rimasti confusi nel sentire dichiarazioni come quelle del responsabile provinciale degli enti locali Biagianti il quale, ci sembra di capire, veda con angoscia la mancanza di democrazia che si verrebbe a creare con l’istituzione di superorganismi composti da poche persone non elette dai cittadini e s’interroga con preoccupazione su come poter salvare e razionalizzare le funzioni e i servizi che attualmente svolgono le province. Siamo pienamente d’accordo ma… ci sembra di notare un’ipocrita schizofrenia nel sentir chiedere ai propri parlamentari di non appoggiare una riforma che hanno già provveduto a sostenere. Tutto ciò ha dell’assurdo e raggiunge il grottesco se ci sommiamo il fatto che non è carino fingere di preoccuparsi del corretto riordino dei servizi ai cittadini dopo aver votato in parlamento le “Disposizioni urgenti per la revisione della spesa pubblica” meglio nota come Spending Review, la quale non riduce per nulla selettivamente gli sprechi e la spesa pubblica inutile, come contestato dal nostro Partito al Presidente Monti nella sua giratina a Siena, ma serve ad aumentare i tagli agli Enti Locali, alla sanità, ai servizi.
Il Partito della Rifondazione Comunista è cosciente del sentimento di repulsione verso la politica che anima il popolo. E siamo anche coscienti di come ciò generi una confusa disattenzione verso i problemi della rappresentanza democratica che viene ormai disegnata dai media come un costo del tutto improduttivo. Se siamo giunti a questo, però, non è colpa della troppa democrazia (che per noi è controllo dal basso da parte dei cittadini sulle azioni degli eletti) bensì del suo esatto opposto. Come esempio di ciò possiamo portare le privatizzazioni di tutti quei servizi pubblici che venivano svolti dai lavoratori direttamente impiegati dai Comuni e le Province i cui costi potevano essere controllati mentre da anni si è moltiplicato a dismisura il ricorso alla creazione e al foraggiamento di appalti e, soprattutto, di società partecipate (per la Provincia di Siena parliamo di circa 20) che a loro volta hanno consigli di amministrazione che prevedono per i loro membri indennità di molte decine e in qualche caso di centinaia di migliaia di euro (pensiamo ai Presidenti di Apea, di SienAmbiente di Siena Casa, dell’Aeroporto di Ampugnano etc.) E’ evidente come questi enti derivati abbiano creato dei “postifici di lusso” ad uso indiscriminato dei partiti politici che gestiscono il potere.
Se quanto detto sin qui è il vero motivo fondante del sentimento generalizzato di antipolitica ci chiediamo come la soluzione a questi problemi possa essere la contrazione del numero delle province se ad essa corrisponde, ad esempio, il proliferare delle Unioni dei Comuni tanto care al PD e al PDL, anche'esse istituzioni delegate, elette dai consigli comunali e non sottoposte al voto ed alla partecipazione dei cittadini, in cui si rafforza la gerarchizzazione della politica e insieme la moltiplicazione degli enti e delle funzioni che creano posti di potere e costi aggiuntivi.

Le ragioni di fondo del nostro giudizio assai negativo sul provvedimento sono dunque chiarissime: in primo luogo, si tenta di azzerare il sistema di elezione democratica degli EELL, innalzando ulteriormente soglie di sbarramento e centralizzando tutti i poteri nei Presidenti; in secondo luogo, i tagli e il mutamento delle circoscrizioni provinciali (art.13 della Costituzione) lungi dal consentire risparmi – come indicato da un recente studio elaborato dal CERTET Bocconi – produrranno costi aggiuntivi per lo Stato e la Pubblica Amministrazione ingenerando caos e conseguenze pesanti per i lavoratori impiegati nei servizi (tanto più se in appalto) e i cittadini che di questi servizi avrebbero diritto di fruire come sancito costituzionalmente.
Infine, a proposito di PD e Costituzione, ci chiediamo come mai ben sette Regioni abbiano promosso contro l’art. 23 del DL 201/2011 un ricorso alla Corte Costituzionale ma tra queste non ci sia la Regione Toscana la cui Giunta ha scartato tale azione con l’unica contrarietà di Rifondazione Comunista. C'è da capire in questo quadro quali saranno le future mosse del Pd, se ci si fermerà alla “convegnistica” o se si farà realmente pressione sul Presidente della Regione Rossi per un'azione di contrasto all’implementazione di questo provvedimento.

Matteo Mascherini - Segretario Provinciale PRC Siena
Angela Bindi - Resp.le Provinciale Enti Locali PRC Siena

9.21.2012

Il concorso? No, grazie!

di Arianna Ussi – direzione nazionale PRC 

"L’estate si sa, per i precari della scuola, è foriera di amare sorprese. 
La storia recentissima ci insegna che, proprio nei mesi estivi, quando le attività didattiche sono terminate ed i riflettori sulla scuola si sono spenti, non bisogna abbassare la guardia. Il governo Berlusconi aveva elevato a prassi il cercare di far passare sotto silenzio, approfittando della pausa estiva, provvedimenti che hanno distrutto il sistema pubblico di istruzione, come la legge 133/2008 ed i tagli che ne sono seguiti negli anni successivi. 

Il governo Monti, che in quanto a smantellamento dei diritti costituzionali e dei lavoratori si è spinto ben oltre il suo predecessore, incarnando pienamente quel sovversivismo delle classi dirigenti di gramsciana memoria, non fa eccezione neppure sulla scuola. Ed ecco che il ministro dell’istruzione Profumo annuncia in pompa magna l’imminente pubblicazione di un bando di concorso che “aprirebbe la scuola ai giovani”. Peccato che la recente riforma del sistema previdenziale ed il conseguente innalzamento dell’età pensionabile abbia definitivamente chiuso le porte non solo della scuola, ma del mondo del lavoro, ai giovani. 

Ma questo concorso sarà davvero la panacea di tutti i mali che affliggono la scuola pubblica? Stando a quello che dicono i media, sembrerebbe di sì. I toni trionfalistici, da propaganda di regime, che hanno accompagnato in questi giorni l’annuncio del ministro Profumo si sono ormai radicati nell’opinione pubblica. Ma i precari della scuola non ci stanno e gridano al concorso-truffa. 

La verità è dietro la bandiera di uno sterile e strumentale giovanilismo e di una meritocrazia che con il merito non ha nulla a che fare, si nasconde un nuovo attacco ai diritti dei precari che, da anni, mandano avanti con la loro professionalità, la loro esperienza, la loro passione, la scuola pubblica italiana, garantendone il funzionamento. Docenti plurilaureati, pluriabilitati, con masters e specializzazioni, ed anni di esperienza viva sulle spalle, si troverebbero ad essere nuovamente esaminati con procedure alquanto discutibili, quali una preselezione comune a tutte le classi di concorso (una prova costituita da test uguali per tutti, modalità di per sé discutibile, e, ancor di più, se si tiene conto degli imbarazzanti errori contenuti nelle prove elaborate dal MIUR per l’ ammissione ai TFA) e, in una fase successiva, la simulazione di una lezione (ogni docente sa che non si può tenere una lezione “in astratto”, ma ci sono numerosi fattori che ne determinano l’indirizzo, in primis, gli alunni, con le loro intelligenze e le loro specificità, non riconducibili certo ad una lezione standardizzata). 

Il concorso non risolve affatto il problema del precariato, ma lo aggrava instaurando la guerra tra poveri, perché il numero dei posti banditi sull’intero suolo nazionale sarà talmente esiguo (11.892 cattedre) da non coprire neppure il turn over, e, soprattutto, perché scavalca e mira ad annientare le graduatorie ad esaurimento in cui sono inseriti circa 200.000 precari in attesa dell’immissione in ruolo che, in quanto abilitati, spetta loro di diritto. 

Ma, soprattutto, il nuovo concorso non risolverebbe affatto i problemi strutturali della scuola pubblica, in primis, quello dei tagli che hanno sottratto alla scuola 8 miliardi di euro, privandola delle risorse materiali, umane ed intellettuali necessarie a garantire agli alunni ed alle loro famiglie quel diritto allo studio che sta a fondamento della nostra Carta Costituzionale. 

Mettere in moto la costosissima macchina del concorso che, peraltro, non aprirebbe le porte ai nuovi laureati, ancora privi di abilitazione, per meno di 12.000 posti, quando per anni si sono tagliate risorse e posti di lavoro, è una pura mossa propagandistica pre-elettorale. Senza considerare i meccanismi clientelari che un concorso, per di più su base regionale, innescherebbe. 

E, se al concorso aggiungiamo la chiamata diretta dei presidi ed il tentativo di aziendalizzazione della scuola pubblica contenuto nel DDL 953 “ex Aprea”, il cerchio si chiude drammaticamente: l’intero sistema pubblico d’istruzione sarà smantellato. 

L’unica soluzione è costruire una forte mobilitazione che parta dai precari e si estenda a tutto il mondo della scuola, ed oltre, agli altri lavoratori. Forse saranno proprio i precari della scuola a far suonare la campanella e ad inaugurare il nuovo scolastico e, magari, a dare inizio ad una nuova stagione di lotte contro questo governo e contro tutti coloro che lo appoggiano".

9.07.2012

Afa e voglia di votare


La polemica che sta ravvivando gli ultimi giorni di quest'afa, e che sfiora a tratti una commedia greca, riguarda la presunta necessità per la città di Siena di andare al voto quanto prima; una necessità sostenuta fino ad oggi, pare, dal solo Partito Democratico. Una proposta che comunque ha occupato fin da subito le pagine dei giornali e il dibattito pubblico. come se l’abbandono da parte della maggioranza dell'ultimo Consiglio Provinciale (fatto forse mai accaduto in precedenza), le lotte dei lavoratori senza stipendio, le ditte che non riscuotono le fatture perché la Provincia ed i comuni hanno bloccato i pagamenti (perché da una parte c’è il Patto di Stabilità e dall’altra ci sono i bilanci -comunali e provinciali- condizionati dalle mancate erogazione della Fondazione e quindi privi di margini di manovra) o il futuro assetto istituzionale della Regione fossero questioni marginali, che non meritano discussioni pubbliche, forum o tavole rotonde: sono bazzecole, come diceva il Principe! E poi questi argomenti non fanno notizia o comunque è meglio tenerli nascosti per non "sparigliare" troppo le acque. 
Beh, cari PDini, generalmente le elezioni anticipate s’invocano quando il popolo ha bisogno di essere rappresentato e tutelato nei confronti del potere, ma è difficile che che il vostro fine sia stato questo. Come Partito non amiamo i commissari straordinari (basti vedere la nostra ferma opposizione a Monti), ma quando la politica sviluppa le sue radici nel potere e lo gestisce attraverso nomine e poltrone di aziende con ex sindaci, ex presidenti, ex assessori e questi, invece di essere al servizio del popolo, diventano specchio della finanza, dei titoli e delle manovre, rimangono due sole alternative: o il governo del popolo o i commissari. E siccome per il primo non siamo probabilmente ancora pronti, senza contare che esso contrasterebbe con logge e massoneria, l’unica scelta possibile rimane quella dei Commissari, augurandoci che essi non tradiscano i valori costituzionali. 
 Inoltre, perchè le nuove elezioni non siano solo manovre di palazzo con l’occupazione di poltrone prive di significato e di autorevolezza, la vera necessità non sta nell'anticipare le votazioni, quanto piuttosto nel ricreare una classe politica, rappresentante dei cittadini e non delle lobbie, una classe politica che divenga dirigente non per intrighi da palazzo o perchè sostenuta dalla stampa e dai poteri forti, ma al contrario una classe politica che rappresenti il popolo, priva di privilegi, che non abbia paura del palazzo e soprattutto che abbia in se rispetto, tensione ideale, coerenza, rigore, onestà e passione!

Continua la macelleria sociale

 dal Circolo PRC "G. K. Zhukov" di Poggibonsi

Dopo la riforma delle pensioni, la devastante riforma del mercato del lavoro, l'IMU sulla prima casa, l'aumento dell'IVA, l'aumento delle tasse sulla benzina, eccetera, ora il governo Monti si inventa una nuova devastante manovra che dietro l'innocuo nome di “spending review” cela un mare di tagli indiscriminati allo stato sociale ed ai servizi pubblici essenziali. La sanità e l'istruzione saranno i settori più colpiti assieme agli enti locali, provocando un peggioramento dei servizi ed un serio aumento dei costi per gli utenti. Nel testo definitivo varato dal Consiglio dei Ministri, fra le altre cose colpiscono: -tagli per 7,2 miliardi a regioni (3,2 mld), comuni (2,5 mld) e province (1,5 mld) che renderanno impossibile l'erogazione dei servizi attualmente gestiti e le agevolazioni per i cittadini meno abbienti; -tagli per 5 miliardi alla sanità che significano la chiusura di molti ospedali, la riduzione di decine di migliaia di posti letto, l'aumento dei tempi di attesa (già molto lunghi) per prestazioni specialistiche; -riduzione del 10% dei dipendenti pubblici con la conseguente riduzione degli orari di apertura degli uffici, oltre alla creazione di molte decine di migliaia di nuovi disoccupati. La “spending review” è l'ennesima vergogna prodotta dal governo trasversale dei partiti del grande capitale finanziario (PD, Pdl e UdC) che continua a colpire la grande maggioranza della popolazione senza intaccare le rendite di banchieri e speculatori. Vergogna che stride ancor di più col contemporaneo ulteriore rifinanziamento deciso dal governo delle missioni militari all'estero, del pozzo senza fondo (da 15 miliardi di euro) del progetto dei cacciabombardieri F-35, delle grandi opere inutili che resteranno incompiute, come la TAV in Val di Susa....

Fermiamo la speculazione

dal Circolo PRC "G. K. Zhukov" di Poggibonsi

La speculazione finanziaria non è un fenomeno naturale né inevitabile. E' il prodotto delle politiche assunte dall'Unione Europea, che hanno impedito alla BCE di rifinanziare direttamente gli stati, ma la obbligano, invece, a prestare denaro alle banche private a tassi d'interesse irrisori (sotto l' 1%) e costringono gli Stati a vendere i propri titoli alle stesse banche, che si fanno pagare interessi altissimi (intorno al 6% e oltre). I governi che si sono succeduti in Italia, come in molti altri altri paesi europei, invece di contrastare questo problema, hanno usato la minaccia della speculazione (cioè della mancata vendita dei propri titoli sul mercato e del conseguente default) come una clava per far accettare ai popoli europei controriforme devastanti, utili soltanto ai banchieri ed ai grandi capitalisti, dalla riduzione dei diritti dei lavoratori (e quindi dei salari), alla riduzione del costo delle pensioni, alla distruzione del welfare con la privatizzazione dei servizi. Queste riforme, peggiorano drasticamente il tenore di vita dei popoli, riducono la loro capacità di spesa, e quindi aggravano la crisi dell'economia reale. L'assenza di profitto nei settori produttivi produce nuova speculazione finanziaria, in un circolo vizioso che sta spingendo l'Europa verso il baratro.


RIFONDAZIONE COMUNISTA SI BATTE, INSIEME AGLI ALTRI PARTITI DELLA SINISTRA EUROPEA (dal Front de Gauche a Syriza, dalla Linke a Izquierda Unida) PER ELIMINARE ALLA RADICE IL RICATTO DELLA SPECULAZIONE SUL DEBITO PUBBLICO, TRASFORMANDO LA BCE IN UNA BANCA CENTRALE EFFETTIVA (come la FED negli USA o la Banca Centrale cinese), IN GRADO DI ACQUISIRE DIRETTAMENTE I TITOLI DEGLI STATI SUL MERCATO PRIMARIO AL TASSO UFFICIALE DELLO 0,75%.

9.04.2012

Scuola: il concorso e la propaganda di regime

di Vito Meloni 

C'è qualcosa di truffaldino nel modo in cui la stampa schierata a fare il tifo per il professor Monti “informa” sui provvedimenti del governo. Pochi giorni fa La Repubblica, che non vuole rinunciare al proprio ruolo di capofila dello schieramento, commentava le decisioni scaturite dall'ultimo Consiglio dei Ministri in tema di politica scolastica parlando di “svolta storica” e annunciando l'assunzione di ben 34.000 docenti. A scatenare l'entusiasmo dei giornalisti militanti di Repubblica l'annuncio che il 24 settembre verrà indetto un concorso ordinario, per titoli ed esami, per l'assunzione di 11.892 docenti per l'anno scolastico 2013/2014. Piccolo problema: se i posti messi a concorso sono quelli comunicati, come si fa a calcolarne quasi il triplo? L'inganno è presto svelato. Pur di accreditare la tesi di un impegno straordinario sulla scuola da parte del governo – addirittura in uno degli articoli si parla di “scuola al centro della crescita per far ripartire il paese” - si arriva a sommare le assunzioni di questo anno scolastico con quelle previste per il prossimo. E per sovrappeso ci si aggiungono anche i quasi 1.300 posti del concorso a dirigente scolastico da poco concluso! Un bel pout-pourri messo insieme ad arte per confezionare una notizia degna delle peggiori tradizioni della propaganda di regime. Chiunque segua con un minimo di attenzione le vicende della scuola sa che la situazione è ben diversa. L'azione del governo Monti sulla scuola non ha cambiato di una virgola le politiche del governo precedente. Anzi, per un verso ha assecondato il loro dispiegamento, facendo sì che si consolidasse lo sfascio delle controriforme e dei tagli della Gelmini. Per altro verso, ha introdotto nuovi tagli, non arretrando nemmeno di fronte alla dignità delle persone, come nel caso dei docenti inidonei per motivi di salute, pur di raggiungere qualche modesto risparmio. Il tutto senza mai rinunciare a promettere,  e perfino provare a dare, ulteriori finanziamenti alle scuole private, vera priorità di questo come dei precedenti governi. Altro che scuola al centro della crescita! Ma torniamo al concorso e alle assunzioni. Malgrado i posti tagliati dalla Gelmini, nonostante il rallentamento del turn-over dovuto all'innalzamento dell'età  pensionabile – da ultimo quello della riforma Fornero - ogni anno nella scuola è necessario assumere un certo numero di docenti a tempo indeterminato. Lo scorso anno scolastico la Gelmini fu costretta ad assumerne circa 31.000, imponendo però, grazie alla complicità dei sindacati di settore (Flc esclusa), il via libera al raffreddamento della dinamica salariale per i neo assunti. Per l'anno scolastico che inizierà tra qualche giorno è in corso l'assunzione di altri 21.000 docenti. Sono numeri importanti, ma quello che l'informazione mainstream non dice è che rappresentano solo la parte minore dei docenti di cui la scuola ha bisogno per funzionare. Dal 1° settembre infatti, concluse le immissioni in ruolo, gli uffici scolastici procederanno all'assunzione di decine di migliaia di docenti con contratto annuale, un vero esercito di precari, molti dei quali inserite nelle graduatorie ad esaurimento, che si sono ormai guadagnati l'appellativo di “precari storici”.  La vera causa del precariato scolastico non va dunque ricercata nell'eccessivo affollamento delle graduatorie, esso è solo l'effetto di molti anni di assunzioni centellinate con il contagocce - la Moratti le bloccò addirittura per un anno - che hanno artificiosamente inceppato il ricambio fisiologico degli insegnanti e il normale avvicendamento nelle graduatorie medesime.  È in questo contesto che cade il concorso uscito dal cilindro del ministro Profumo. Su di esso molto è stato scritto e molte critiche sono state avanzate, dalla falsità che sarebbe una opportunità per i giovani al suo costo eccessivo, alla probabile inaffidabilità dei test di accesso dopo le figuracce collezionate dal ministero su questo tema (l'unica ad aderire entusiasticamente è stata, guarda il caso, l'ex ministro Gelmini). Mi interessa qui soffermarmi su due aspetti. Il primo: il concorso ordinario viene presentato come uno strumento oggettivo per la selezione degli insegnanti più capaci, lasciando intendere che l'assunzione dalle graduatorie sarebbe una sorta di indistinta “ope legis” . Se si guarda alle esperienze passate, le obiezioni alla presunta validità meritocratica del concorso potrebbero riempire intere pagine. Ma la cosa che mi sembra più importante evidenziare è che le graduatorie ad esaurimento non sono riempite da docenti per caso, per accedervi i precari hanno dovuto seguire un percorso duro e superare molti ostacoli. Molti di loro si sono abilitati frequentando le SSISS, le Scuole di specializzazione per l'insegnamento, con test di accesso, due anni di corso universitario post-laurea ed esame finale. Gli altri si sono abilitati con i vecchi concorsi o con procedure speciali riservate a chi già insegnava. Esami a iosa, come si può vedere. Quasi tutti hanno diversi anni di insegnamento sulle spalle, tra loro circola la battuta che il più giovane ha i capelli bianchi. E vengo al secondo punto. Il ministro Profumo ha sempre presentato il concorso come una opportunità per i giovani insegnanti. Peccato che egli stesso abbia precisato che il concorso che intende bandire è riservato a chi è già abilitato, gli stessi cioè che sono già inseriti nelle graduatorie ad esaurimento o dei vecchi concorsi. In buona sostanza si darebbe vita ad una competizione tra chi è già in corsa per un incarico. La classica guerra tra poveri, gli unici esclusi sarebbero proprio i giovani. Sarebbe questa la via per dare risposte ai precari e ai problemi della scuola, ministro Profumo? Invece di affrontare e risolvere i veri problemi della scuola si parte dalla coda, confezionando soluzioni pasticciate, utili solo a tentare di guadagnare, con l'aiuto di organi di stampa acquiescenti, qualche facile consenso. Ripristinare i modelli didattici migliori, il tempo pieno nella scuola elementare e il tempo prolungato nella scuola media, il primo stravolto e il secondo reso residuale dalle controriforme; ridurre l'affollamento delle classi che ha raggiunto livelli intollerabili; ridare alla scuola le risorse che le consentano di adempiere il suo mandato educativo; riportare le scuole a dimensioni che ne consentano la gestione ordinata dopo la follia dell'ultimo dimensionamento scolastico. Di questo e di molto altro ancora ci sarebbe bisogno, non di provvedimenti propagandistici privi di efficacia e incubatori di nuove tensioni. Che i veri problemi della scuola non siano nelle corde del ministro Profumo e dell'intero governo dovrebbe essere ormai chiaro a tutti, compresi quelli che il governo lo sostengono. Spetta a chi ha a cuore il destino della scuola pubblica e la salvaguardia della sua qualità porre il tema di una svolta radicale, nel settore e nell'intera società, alimentando le mobilitazioni che si preannunciano per l'autunno a partire dalle prossime settimane. Le premesse ci sono, diamo gambe alle lotte.

8.31.2012

La fretta del PD per le elezioni

Può capitare che presi dal panico e da troppa fretta si commettano degli errori ed è quello che sta succedendo nel PD Senese: ora che stanno venendo al pettine tutti i nodi e gli sbagli degli ultimi anni, la fretta di invocare le elezioni subito e tornare nelle stanze dei bottoni al più presto è davvero tanta e sotterra ogni discussione su progetti e contenuti riguardanti ad esempio la garanzia per tutti dell’accesso a dei servizi sociali di qualità. Se tanta è l’impazienza da poltrona è perché gli errori sono stati davvero tanti, dall’acquisto di Antonveneta, alla gestione dell’Università, fino all’ultimo dramma di oggi in Provincia, dove la maggioranza ha abbandonato il consiglio per non discutere della Fondazione MPS, facendo finta che il credito di 43 milioni di euro della Provincia nei confronti della Fondazione non incida sul patto di stabilità e le imprese che non riscuotono le fatture non rappresentino un problema occupazionale, così come la paventata riduzione delle azioni detenute dalla Fondazione non sia un elemento di cui la rappresentanza debba sentirsi coinvolta. Due pesi e due misure tra la politica nazionale, dove il PD lascia fare a Monti il lavoro sporco (taglio delle pensioni, aumento delle tasse e riduzioni dei diritti acquisiti, riportandoci indietro nella qualità della vita agli anni 50) dandogli tutto l’appoggio possibile, mentre a Siena s’invoca e si smania per ritornare in sella! Per far questo ogni mezzo è buono; dalle liste di proscrizione sfuggite dalla rete, all’indizione di manifestazioni per il Santa Maria della Scala concomitanti con quelle dei dipendenti, fino a prendersi il merito dello stanziamento da parte della Regione di 400.000 euro per non chiudere lo stesso Santa Maria ed ,infine, la chiamata delle organizzazioni di categoria “amiche” ad appoggiare le “elezioni subito”, naturalmente per riportare in auge il Ceccuzzi, subitissimo, altrimenti chissà cosa succede … Abbiamo già visto tutto questo teatrino ogni volta che si è voluto rilanciare l’aeroporto. Tutti con una voce sola ad esibire bisogni irrinunciabili di volare mentre l’unica cosa che son volati davvero sono stati gli avvisi di garanzia. Siamo in attesa di leggere l’appello alle elezioni da parte di molte associazioni di volontariato, ampiamente infiltrate e dominate dal “Partitone” che come soldatini obbediranno alla chiamata. Perfino il finto rottamatore Renzi (quello del: Sto con Marchionne - Sto con la Tav, L’appello per l’acqua pubblica non lo firmo.) è venuto in città a dare il suo tributo e tra una battuta e l’altra, invoca la coesione tra le correnti e invita tutti a convergere su Ceccuzzi. Ecco se i dirigenti del PD volessero davvero fare del bene a questa città, dovrebbero uscire dalle feste e dalle sezioni ed andare tra la gente dove potrebbero ascoltare l’umore vero, non quello imposto, delle persone. Ebbene, cari piddini il popolo l’avete deluso, è passata l’idea che non avete più nessuna passione per la Politica ma solo per le poltrone, è passata l’idea che i Beni Comuni non vi interessano, piuttosto le carriere, vedi gli incarichi di quelli che hanno fatto più danno! Mai si arretra e si paga, ma sempre si va avanti e si riscuote! Lampante esempio di ciò si è avuto la sera che Profumo è stato in Fortezza ed i manifestanti montepaschini hanno trovato ad attenderli la Polizia antisommossa, i carabinieri e i vigili, (nemmeno fossero dei Black-Block) a protezione evidentemente della festa del Pd e dei suoi organizzatori. In quel frangente è emersa, in tutta la sua drammaticità, l’incapacità e la non volontà nell’affrontare a viso aperto e con dignità una realtà sociale che pretende delle risposte a tutela dei lavoratori e non delle cricche degli affaristi. Ceccuzzi, invece, chiamato dai lavoratori ha scelto di tirare dritto e di inviare poi i suoi emissari Carli e Guicciardini. In mezzo a tutti questi problemi irrisolti che attanagliano la cittadinanza senese e nonostante la “vicinanza” della stampa locale è chiaro il perché il PD voglia andare alle elezioni subito alfine di far partire avvantaggiato Ceccuzzi che potrebbe riproporre il solito pacchetto, mentre le altre forze avrebbero da organizzarsi! Si tenta di giocare quindi a chi parte primo! Ma attento Ceccuzzi anche nel Palio non sempre chi parte primo arriva primo. 


 Matteo Mascherini - Segretario provinciale PRC Siena

8.16.2012

Siena salva grazie al Luco

 Ci voleva la siccità per riconoscere importanza dell’acquifero! 

La siccità di questi mesi ha fatto riapprezzare l’acquifero del Luco, dato ormai per inutile o quasi dopo che l’acqua, quella buona, doveva arrivare dal Casentino, ovvero dalla diga del Montedoglio. Ma l’investimento, dal costo di oltre 100 milioni evidentemente non è andato in porto, colpevole la frana della diga avvenuta a dicembre del 2010, (pare perché costruita con materiali scadenti!) e ora anche per le evidenti impossibilità economiche della nostra Provincia. C’è da dire che circa il 50% dell’acqua potabile si perde tramite tubature vecchie e obsolete, questa potrebbe essere “la grande opera” in cui le amministrazioni dovrebbero impegnarsi, infatti se le perdite fossero ridotte almeno della metà potremmo, senza problemi, far fronte alle emergenze idriche estive. In questa arsura devastante di mezza estate ci stiamo accorgendo che nella scala dei valori l’acqua e il cibo vengono prima dello spread e del pil (che evidentemente sale quando si fanno opere faraoniche), allora se usassimo di più la diligenza del buon padre di famiglia (magari attingendo dal diritto romano), potremmo voler bene davvero alla falda del Luco e trattarla come la trattavano gli antichi, al riparo dalle edificazioni, dall’agricoltura intensiva, da fonti di inquinamento anche vicino al campo pozzi, dai glicoli degli scongelanti aeroportuali…. dal gettarci acque reflue per ben otto mesi, in attesa di finire i lavori di ampliamento del depuratore di Rosia…ma questa sarebbe saggezza.

Angela Bindi - PRC Sovicille

8.02.2012

Aeroporto di Ampugnano: ora basta!

Dopo 2 fumate nere e l’assenza del Comune di Siena all’ultima seduta del 30 Luglio, venerdì 3 Agosto sarà il terzo appuntamento per l’approvazione del Bilancio 2011 e per decidere del futuro dell'aeroporto di Ampugnano. I soci pubblici, che finora hanno sostenuto l'onere del suo mantenimento, sono chiamati a decidere se liquidare o continuare a finanziare questa infrastruttura; ma può una comunità con la banca Monte dei Paschi e la Fondazione in una crisi finanziaria gravissima, continuare a perdere 2 milioni di Euro l'anno per far viaggiare 2.400 passeggeri  che vengono a costare alla comunità circa €. 1.000  cadauno?
Quasi la stessa cifra, che ogni anno perde l’aeroporto per  trasportare qualche miliardario sul green, nel 2012 è stata con grande difficoltà messa a disposizione dai Comuni e dalla Provincia di Siena come risorsa aggiuntiva per mantenere i livelli capillari raggiunti dal trasporto pubblico locale e continuare a soddisfare il diritto alla mobilità della popolazione senese.
La relazione dell’ing. Boccardo, esaminata dai soci pubblici dell’aeroporto nelle due riunioni, ha prospettato soluzioni comunque non percorribili, sia che vengano ridotte in parte le perdite annue rispetto alle attuali che sono di €.1.833.000, sia che si vada di nuovo alla ricerca di un socio privato. I soci pubblici, che in questo momento hanno difficoltà anche a garantire i servizi minimi alla popolazione, dovrebbero continuare ad accollarsi un onere pesantissimo per accogliere clientela composta sostanzialmente da piccoli jet privati per un turismo d'elite di breve periodo. L’impatto positivo sul turismo, tanto richiamato in questo settimane di dibattito, sarebbe marginale, mentre disastroso e senza ritorno sarebbe quello sull’ambiente naturale e sulle casse degli enti senesi.
Quanto a qualche possibile socio privato ci basta l’esperienza con Galaxy, che lascia uno strascico giudiziario in cui sono coinvolti i massimi dirigenti della Banca.
Coloro che fino ad oggi hanno ricavato i massimi benefici dall’aeroporto, cioè in sostanza i membri del Consiglio di Amministrazione, stanno cercando in ogni modo di non perdere gettoni e compensi e strumentalizzano senza remore la disperazione dei lavoratori e problemi sanitari, individuando l’aeroporto di Ampugnano come base fondamentale per il trasporto di organi da trapiantare.
Si sono addirittura inventati che gli elicotteri non potrebbero viaggiare di notte: venite ad abitare intorno al Policlinico e poi sentirete quanti elicotteri atterrano e decollano ad ogni ora del giorno e della notte!
Loro è la principale responsabilità verso i lavoratori e per questo invitiamo ancora gli enti che fino ad oggi hanno sostenuto lo sviluppo dell’areoporto e in primo luogo la Camera di Commercio, ad assumersi come impegno morale la ricollocazione dei dipendenti.
Il Circolo Città Domani Sinistra per Siena e i Circoli Comunali di Siena e di Sovicille di Rifondazione Comunista, interessati a che la città e il suo territorio si sviluppino in maniera armoniosa, aumentando le infrastrutture che possano avere maggiore utilità sociale, si mobilitano affinché si interrompa subito questa disastrosa politica e che l'Aeroporto di Ampugnano cessi la sua attività.
Facciamo appello a tutte le forze di sinistra ed ai cittadini perché oggi di fronte alla crisi della Banca e della Fondazione non si possono più tollerare privilegi inaccettabili già in passato e ad oggi insostenibili per le nostre comunità.




Francesco Andreini ( Segretario PRC  di Siena)

Angela Bindi (PRC Sovicille)
Laura Vigni (Circolo Città Domani)

7.26.2012

Il PRC al fianco dei lavoratori MPS

Rifondazione Comunista esprime piena solidarietà ai lavoratori MPS e sarà presente venerdi’ 27 luglio per manifestare contro un Piano Industriale iniquo che farà pagare solo ai lavoratori il grave stato di salute della Banca causato non da errori ma da volontà politiche gravissime a partire dall’acquisto di Banca 121 e poi di Antonveneta. Con stupore in questi giorni abbiamo assistito alla riconferma di Mussari alla Presidenza dell’Abi con il plauso del suo successore Profumo; abbiamo assistito al plauso e alla condivisione da parte del PD senese di un Piano Industriale draconiano che scarica tutto il suo peso sui dipendenti, sottraendosi alle proprie responsabilità; un piano alla “Marchionne” che non manca di ricattare attraverso lo spauracchio di spostare altrove la Direzione Generale, mentre già da un anno circolano voci su questa evenienza. Siamo fortemente preoccupati per il futuro sia della città che della nostra provincia dove, grazie al MPS si è potuto avere una elevata qualità della vita, attraverso investimenti sul sociale (scuole , asili, cultura, sport, case di riposo, infrastrutture) opere finanziate anche con mutui "garantiti" che ora i comuni dovranno fronteggiare con scarse o nulle risorse. Una città messa in ginocchio da una classe politica miope che non ha voluto pensare al futuro e che ora non osa voltare pagina dando un segno di discontinuità vera col passato come la situazione, invece,  richiederebbe.

Questa medicina amara che Profumo ha confezionato per uscire "forse" dalla crisi porta in sè l'obiettivo di delegittimare il sindacato e creare lavoratori di serie A e di serie B innescando divisioni funzionali ai provvedimenti. Non tocca invece i Top-Manager e non dà conto delle responsabilità pregresse.   


Lavoratori, alla Lotta! I Comunisti sono al vostro fianco.

7.07.2012

Chiediamo la chiusura dell' areoporto di ampugnano

Venerdì 6 Luglio 2012

CITTA’ DOMANI - SINISTRA PER SIENA E I CIRCOLI COMUNALI DEL PARTITO DELLA RIFONDAZIONE COMUNISTA DI SIENA E SOVICILLE CHIEDONO LA CHIUSURA DELL’AREOPORTO DI AMPUGNANO 
Il futuro dell’aeroporto di Ampugnano si sta decidendo in questi giorni: lunedì 9 luglio i soci pubblici che finora hanno sostenuto l’onere del suo mantenimento sono chiamati a decidere se liquidare la Società o continuare a finanziare questa infrastruttura; ma può una comunità con la Banca Monte dei Paschi e la Fondazione in una crisi finanziaria gravissima, continuare a perdere 2 milioni di Euro l’anno per far viaggiare 2.400 passeggeri l’anno che vengono a costare alla comunità circa €. 1.000 l’anno cadauno? Mentre il trasporto pubblico locale subisce tagli pesanti e diminuiscono le linee e la frequenza degli autobus, può Siena e il suo territorio continuare a versare soldi in questo buco nero dell’aeroporto che dal 2000 ad oggi ha divorato oltre 14 milioni di Euro? (peraltro denari destinati allo sviluppo economico della Provincia). A gennaio 2012 la Giunta Comunale di Siena, d’intesa con gli altri soci pubblici aveva incaricato l’ing. Boccardo di elaborare un piano industriale, esaminare la situazione ed avanzare proposte per il futuro. Dalla sua relazione discussa nella Commissione Affari Generali del Comune di Sovicille è emersa tutta la gravità della situazione finanziaria e nonostante vi sia stata l’ammissione che Ampugnano non possa attrarre quel traffico millantato dai precedenti piani, le soluzioni proposte ci sono sembrate assolutamente non percorribili, sia che vengano ridotte in parte le perdite annue rispetto alle attuali che sono di €.1.833.000, sia che si vada di nuovo alla ricerca di un Socio Privato. La spesa prevista per i prossimi 5 anni andrebbe dai 3 ai 5 milioni di euro e questi dovrebbero essere assicurati dai soci pubblici che in questo momento hanno difficoltà anche a garantire i servizi minimi alla popolazione. L’aeroporto di Ampugnano, come ha ben spiegato l’Ing. Boccardo, sarebbe destinato all’accoglienza di clientela ricca, composta sostanzialmente da piccoli jet privati per un turismo d’elite di breve periodo con ipotetiche ricadute sulle strutture turistiche per ricchi presenti nel nostro territorio. Con questa premessa decade anche ogni utilità sociale mentre non si conoscono ancora i nuovi tagli previsti dal Governo Monti per il trasporto locale. Sul coinvolgimento di un socio privato, l’esperienza è già stata fatta: i soci privati con disponibilità non esistono e quelli che arrivano hanno altri interessi. L’entrata di Galaxy, con lo strascico giudiziario che vede coinvolti i massimi dirigenti della Banca, dovrebbe insegnare qualcosa. Anche per questi motivi, il Comitato contro l’ampliamento di Ampugnano ha organizzato per lunedì 9 alle ore 15, un presidio davanti la Camera di Commercio in concomitanza con l’Assemblea dei Soci chiamati a decidere sul futuro dell’Aereporto. 
Il Circolo Città Domani Sinistra per Siena e i Circoli Comunali di Siena e di Sovicille di Rifondazione Comunista si mobilitano affinché si interrompa subito questa disastrosa politica e che l’Aeroporto di Ampugnano cessi la sua attività. 
Ai lavoratori che in questi anni sono stati assunti ed ora rischiano di perdere il posto di lavoro manifestiamo la nostra solidarietà, e chiediamo che siano recuperati all’interno degli enti che hanno sostenuto fino ad ora la follia dell’aeroporto di Ampugnano e in primo luogo la Camera di Commercio. Facciamo appello a tutte le forze di sinistra ed ai cittadini perché oggi di fronte alla crisi della Banca e della Fondazione non si possono più tollerare privilegi inaccettabili già in passato e ad oggi insostenibili per le nostre comunità.



7.05.2012

Interrogazione provinciale MPS

 Interrogazione per il C. P. del 12 Giugno 2012
presentata dal  Gruppo Consigliare Rifondazione Comunista -
Comunisti Italiani della Provincia di Siena


Al Presidente della Provincia di Siena
Al Presidente del Consiglio Provinciale

Oggetto: Interrogazione consiliare a risposta orale e scritta inerente i contributi della Fondazione MPS.

Premesso

che la questione in oggetto ha un’importanza primaria sull’attività della nostra Provincia, e così determinante fino al punto che è stata la causa, almeno per quanto appreso dalla stampa, delle dimissioni del Sindaco di Siena e quindi del conseguente commissariamento della Città capoluogo.

Vista

La delibera della GP del 5 giugno 2012 n. 139 nella quale si evidenziano i crediti esigibili e rendicontati alla Fondazione MPS e tenuto conto che nella stessa si parla di Euro 8.095.397,97 rendicontati al 31 maggio scorso, di cui 2.768.867,93 sospesi per mancanza di documentazione e 5.325.530,04 rendicontati senza riscontro. Inoltre nella stessa delibera si parla di ulteriori rendicontazioni pari a 6.982.431,77 e di 6.517.088,39 che matureranno entro il 31/12/2012.

Il sottoscritto chiede di sapere:

1) a quanto ammonta effettivamente il credito nei confronti della Fondazione MPS?
2) quali sono i documenti mancanti che hanno causato il blocco di 2.769.867,93 euro?
3) quanti di questi 21.594.918,13 di euro di credito sono stati anticipati dalla Provincia e quanti sono oggetto di fatture da saldare alle aziende che hanno già prestato opere e servizi in progetti realizzati o in fase di realizzazione?
4) quali effetti ci saranno sul tessuto economico provinciale, qualora la Fondazione non dovesse essere in grado di far fronte a questi impegni?


Il Capogruppo della Lista Rifondazione - Comunisti Italiani
Antonio Falcone

7.04.2012

Vertice UE:solo le banche escono vittoriose




Dichiarazione congiunta di Pierre Laurent, segretario nazionale del Partito comunista francese (Francia) e presidente del partito della Sinistra Europea, Paolo Ferrero, segretario nazionale di Rifondazione comunista, Alexis Tsipras, presidente di Syriza (Grecia) e vice presidente del partito della Sinistra Europea, Cayo Lara, portavoce di Izquierda Unida (Spagna), Jose-Luis Centella, segretario generale del PCE (Spagna), Katja Kipping & Bernd Riexinger,co-presidenti di Die Linke (Germania): 

 «I capi di Stato dei nostri paesi di ritorno dal vertice UE hanno dichiarato a gran voce che hanno strappato delle vittorie per i popoli, delle flessioni da parte della Cancelliera Merkel, di Mario Draghi o di Jean-Claude Junker. Avrebbero per la 19^ volta dall'inizio della crisi, "salvato l'Europa". Francois Hollande ha dichiarato persino che l’Europa si è “riorientata” nella giusta direzione. Questa è pubblicità ingannevole. Il patto di bilancio (fiscal compact) resta intatto. Non c’è stata alcuna "rinegoziazione" e la componente di crescita promossa da Francois Hollande non ha alcun valore legale. Diretto o indiretto, finanziato dal Mes (Meccanismo europeo di stabilità) o no, il così detto "aiuto finanziario" sarà ancora una volta pagato interamente dai cittadini europei, attraverso tagli di bilancio e attacchi ai diritti dei lavoratori. Tutte le disposizioni adottate in nome della solidarietà con l'Italia e la Spagna sono solo misure di socializzazione delle perdite. Ciò significherà anche una perdita della sovranità dei popoli e il declino della democrazia parlamentare. La verità è che i negoziati nell'Ue liberale sono a 27 ma a vincere sono sempre le banche. Facciamo appello a tutti gli uomini e le donne di sinistra, a tutti gli eletti che siedono nei parlamenti affinchè si mobilitino per impedire la ratifica di questo patto fatale nei nostri paesi. Solo una rifondazione dell'Ue può permettere un’uscita dalla crisi. Continueremo a ripeterlo: l'austerità porta la recessione. Non ci può essere crescita in questo quadro. Noi proponiamo un'alternativa: una soluzione europea per il debito pubblico esistente, insostenibile, che proponga la sua decisiva riduzione; cambiare il ruolo e i compiti della Bce, per favorire la creazione di occupazione e la formazione, non gli speculatori; creare una nuova istituzione: una banca pubblica europea, finanziata dalla Bce e dalla tassa sulle transazioni finanziarie, i cui fondi siano utilizzati esclusivamente per promuovere gli investimenti pubblici nei servizi pubblici e sviluppo industriale sostenibile; uniformare al livello più alto i diritti dei lavoratori e tutti i diritti sociali».

Controriforma Fornero: non finisce qui

Il Partito della Rifondazione Comunista ringrazia tutti i cittadini senesi che hanno sottoscritto presso la nostra sede o durante i nostri volantinaggi la petizione contro la riforma Fornero e per salvare l'art.18 dello Statuto dei Lavoratori. Le loro firme si sono unite a quelle di centinaia di migliaia di altri italiani e sono giunte sotto gli occhi dei potenti che hanno partorito questa scellerata riforma. Purtroppo la “riforma” è stata approvata ugualmente dal Parlamento, col voto favorevole di tutti i partiti della grande borghesia europeista (UDC, PD, PDL), con l'ipocrita contrarietà dell'estrema destra leghista che avrebbe voluto una riforma ancora più drastica, e con la sola debole opposizione dell'IdV. Questa “riforma” e' una pugnalata al cuore dello stato di diritto, che riporta la normativa del lavoro all'immediato dopoguerra e fa tabula rasa di tutte le conquiste ottenute dal movimento operaio negli anni '60/'70. 
Noi comunisti non ci rassegneremo a questa vergogna e ci attiveremo nei tempi previsti dalla legge per lanciare il referendum abrogativo.  La battaglia e' appena cominciata...



6.09.2012

Appello a tutti coloro che hanno sostenuto il referendum


5.26.2012

Sulla crisi del comune di Siena


In merito alla crisi che il Comune di Siena sta attraversando prendiamo atto delle dimissioni del Sindaco come esito del mancato voto al bilancio consuntivo del 2011 con il relativo sfaldamento della coalizione che aveva portato alla elezione di Ceccuzzi. Ben 8 consiglieri della maggioranza, di cui 7 del PD, hanno scelto di votare contro accettando la conseguente caduta della Giunta. Queste dimissioni, che sembra porteranno al commissariamento prefettizio del Comune e successivamente a nuove elezioni, speriamo possano essere un atto di rottura definitivo con la tradizionale spartizione delle nomine tra pochi capo-bastone e grandi elettori, favorita, del resto, dalla legge elettorale vigente dal 1993. Legge sostenuta all’epoca dal PDS la quale, svincolando l'elezione del Sindaco da quella del Consiglio, favorisce questo tipo di politica: è il sindaco che prende le decisioni e discute (tratta) le nomine con chi vuole mentre la funzione dei consiglieri si riduce al controllo a posteriori -per quelli che lo vogliono fare!-. C'è però un problema che nessuna legge elettorale pare riesca a risolvere: in questo modo non si riesce mai a mantenere tutte le promesse, aperte o sottintese, che si fanno in campagna elettorale. Ciò, particolarmente a Siena, ha comportato ogni volta ripartire da zero, da un sindaco ad un altro, con proclami di discontinuità con chi aveva governato precedentemente, per rilanciare un immagine nuova da rendere più “appetibile” e così Ceccuzzi si è presentato in discontinuità con Cenni che a sua volta si era presentato in discontinuità con Piccini, mentre avrebbe dovuto essere la coalizione che si sottoponeva a verifica, tra i partiti e le diverse opzioni programmatiche e i cittadini elettori. Non a caso, il tentativo "ceccuzziano" di “rinnovare” e “salvare Siena” è stato portato avanti con la stessa logica, con i programmi che scompaiono indistintamente sullo sfondo e la sola ricerca delle alleanze, anche dopo le elezioni. Come esempio di ciò possiamo citare i processi poco chiari che hanno portato alla nomina dei nuovi amministratori del MPS senza un chiaro e condiviso progetto per la banca. Anche la vicenda del rinvio di precise decisioni su due importanti questioni come l'aeroporto di Ampugnano e il regolamento edilizio, già eluse nella precedente legislatura, sembrano potersi leggere con l’ esigenza di mantenere in piedi uno schieramento eterogeneo tralasciando volutamente gli aspetti programmatici. Il tema aeroporto non è stato affrontato, mentre dal 2000 al 2011 sono andati in fumo ben 13 milioni di euro per ripianarne i debiti, perché all'interno del PD, ma anche in altri partiti della coalizione, si trovano opinioni opposte. Il Regolamento Edilizio ha sollevato lo stesso problema con chi voleva far pesare più di altri le relative perplessità espresse dalle associazioni di categoria. È la solita logica della sopravvivenza; si evitano temi spinosi spostandoli in avanti ed evitando di discuterli e approfondirli. Questo sistema, a Siena, ha potuto dispiegarsi sino a ieri grazie alle ingenti risorse provenienti dalla Fondazione e destinate ai servizi e socio-assistenziali e culturali che permettevano una discreta qualità della vita ed anche un forte consenso elettorale al centrosinistra dovuto al senso di “elargizione” di tanti servizi consentendo contemporaneamente al potere politico di evitare di colpire gli interessi dei grandi detentori di rendite immobiliari e commerciali. Il Partito della Rifondazione Comunista non è esente dall’aver assistito da dentro la maggioranza a tali processi ultradecennali nonostante abbia espresso sovente delle denunce politiche contro tali degenerazioni e fatto anche delle proposte politiche per cambiare la situazione che però non sono quasi mai state accolte dal Partito Democratico. Così come non siamo esenti da responsabilità sulla questione dell’acquisizione di Antonveneta, alla quale il Partito acconsentì con poche titubanze credendo alla favola della grande banca che potesse competere anche a livello internazionale per dare più utili alla Fondazione e quindi indirettamente aumentare la ricchezza per la città. Facciamo autocritica per tutto questo, convinti della necessità di approfondire insieme ai cittadini quali soluzioni adottare affinché la Banca e la Fondazione, nei diversi ruoli, ritornino ad essere uno strumento di redistribuzione della ricchezza affrontando al contempo la necessità di dotarsi di un chiaro profilo programmatico a tutela dei ceti più deboli. Intanto noi cominciamo questo nuovo percorso partendo dalla totale opposizione al Governo Monti e combattendo contro i suoi tagli ai trasferimenti agli enti locali e proponendo, a livello cittadino, una riformulazione maggiormente progressiva dell’addizionale IRPEF e una revisione dell’IMU, la quale, attualmente, agevola i fondi commerciali a scapito della prima casa e dei contratti a canone concordato utili alle famiglie in affitto. Infine, vogliamo che sia realizzato un molto più duro contrasto all’evasione fiscale sugli immobili – affitti in nero e IMU non pagata su case costruite abusivamente o in deroga– al fine di trovare le risorse per finanziare i servizi scolastici e socio-assistenziali revocando gli aumenti delle tariffe sugli stessi. 

Matteo Mascherini - Segretario Provinciale PRC Siena 
Francesco Andreini - Segretario Circolo PRC di Siena “Viro Avanzati”