"Cupola di Roma", nell'inchiesta anche molti personaggi del centrosinistra. Il dossier del Prc di Roma nel 2013

Mentre tutti i fari dei mass media nel raccontare l’inchiesta “Mondo di mezzo” vengono puntati su Massimo Carminati, ex terrorista dei Nar e accusato di aver fatto parte della Banda della Magliana, a piazzale Clodio la sensazione è che siamo solo al principio di un sisma destinato a propagarsi coinvolgendo ampie fette di centrosinistra.

Il governo Renzi vuole la privatizzazione dell'acqua: fermiamolo!

Il Governo Renzi sta tentando di raggiungere il risultato cui sinora nessun governo era riuscito ad arrivare: la privatizzazione dell’acqua e dei servizi pubblici locali

Piano Regionale dei Rifiuti. Sgherri:"obbiettivi svuotati e piano che punta alla realizzazione degli inceneritori."

Di Marco Bersani, tratto dal numero di marzo del Granello di sabbia. La crisi sovverte e modifica il quadro geopolitico internazionale, mutando i rapporti di forza a livello internazionale e rimettendo in discussione egemonie storiche, sinora date per indiscutibili.

Preparare la manifestazione del 29

Il Comitato Politico Nazionale di Rifondazione Comunista, convocato il giorno dopo dello sciopero generale della Fiom per valutare la nuova fase che si è aperta con la ripresa del conflitto sociale...

Sentenze MPS: un primo passo nella direzione giusta, ma non ancora sufficienti

Il PRC esprime parziale soddisfazione riguardo alla sentenza con la quale Mussari, Vigni e Baldassarri sono stati giudicati relativamente alla ristrutturazione del derivato Alexandria.

2.12.2013

Il problema case a Siena



Da oltre un anno non sarà sfuggito a nessuno  l'aumento di cartelli "affittasi" o "vendesi" un po' ovunque, del resto c'era solo da aspettare e noi lo dicevamo da parecchio tempo che questa crescita edilizia non poteva durare all'infinito in mancanza di aumento di abitanti.  A livello nazionale da qualche anno è persino nato un movimento chiamato "Stop al consumo del territorio",  ma i sindaci locali non hanno mai aderito!                                                                          
I  Comuni hanno spinto molto sugli oneri di urbanizzazione per far fronte alle spese correnti e probabilmente sono anche stati strattonati da soggetti portatori di interessi,  invece di muoversi in base ai i reali bisogni abitativi odierni e futuri, altrimenti non si capisce la portata esagerata di mc. previsti. Per far questo hanno  consumato  fette di territorio e ora la misura è colma. I nuovi Piani Strutturali, appena approvati, appaiono già surreali  rispetto alla reale possibilità di vendita.

Questo esubero cementizio ha fatto proliferare ditte spesso improvvisate con orari di lavoro più vicini all'ottocento che alla nostra epoca, diritti dei lavoratori calpestati  e fuori da ogni controllo. In queste condizioni  molte delle ditte storiche del territorio hanno dovuto chiudere i battenti. Oggi si piange sul latte versato e si chiede ai Sindaci di snellire le procedure, di attivarsi per stimolare progetti di recupero e di miglioramento energetico. Siamo contenti se i Sindaci saranno più sensibili alle richieste delle imprese perché a quelli della politica, di fare regolamenti edilizi avanzati sui risparmi energetici, sono stati ciechi e sordi.

Poi sulla richiesta da parte delle imprese, di una semplificazione burocratica, questa a nostro avviso deve avvenire ma sempre nel rispetto del quadro normativo e di tutela del territorio. Di positivo c'è che la crisi potrebbe far crescere una maggiore consapevolezza sul fatto che ora non si possa più sbagliare e che si debba imboccare una nuova strada che è quella della preparazione, della conoscenza, dell'esperienza.  Abbiamo una Università da "sfruttare" abbiamo architetti, ingegneri seri e maestranze preparate, dobbiamo rivolgerci a questi soggetti e immaginare un settore all'avanguardia proiettato nel futuro e non verso il massimo profitto e dove vi siano, infine, controlli (magari da parte di Apea) per verificare la classificazione energetica dichiarata. Di questo Siena ha bisogno, non di blasoni come "Siena carbon free",  utili solo a pavoneggiarsi sulla stampa locale.

Fare case ad alta efficienza energetica A+ o case passive, costa in altre zone d'Italia 1600 euro al mq. senza il terreno, e 2300 compreso il terreno, questo non in zone degradate ma in luoghi tra i più belli d'Italia. Questi costi non  sono impossibili neppure da noi se si pensa che basta allontanarsi 30-40 km da Siena per trovare prezzi ridotti di un terzo!

Ma la spinta ad una ripresa edilizia, deve innanzitutto ripartire dai costi, non più gonfiati ma reali e vicini alla portata della gente, che si trova ad essere sempre più nella precarietà. Diciamo a Parodi che tutti dobbiamo fare un passo avanti: cultura, preparazione, formazione, onestà, minori profitti, più diritti, più controlli e magari politiche condivise trasparenti. Perché per ora un piano Marshall non  è nell'agenda e il Monte dei Paschi per molti anni non sarà più di nessun aiuto.


Matteo Mascherini - Segretario Provinciale Rifondazione Comunista
Angela Bindi - Responsabile Provinciale Enti Locali

2.08.2013

Non sento, non vedo, non parlo...


Capita spesso che laddove ci siano troppi incidenti nei viali alberati si proceda al taglio degli alberi, anche se non sono certo quest’ultimi ad avere la responsabilità di andare troppo veloci essendo immobili. Per questa disgraziata vicenda MPS saranno colpevolizzati la Fondazione, i partiti, la democrazia, la partecipazione dei cittadini col risultato che si sta demonizzando il lato pubblico del sistema e non la malversazione, vera piaga che ha infiltrato le istituzioni e i partiti in totale dispregio dei beni comuni. Ebbene sì, un bene comune. Il Monte dei Paschi lo è stato per secoli. Nessuno se n’era mai lamentato come nessuno si era nemmeno lagnato dell’influenza del Comune su di esso, anzi i senesi ne erano orgogliosi e tutti gli altri ce lo invidiavano. Purtroppo all’inizio degli anni ’90, con le leggi Ciampi ed Amato tutte le Banche diventano SPA e le fondazioni pubbliche smettono di rappresentare il controllo delle comunità sui loro istituti di credito. In questo quadro, andiamo fieri nel ricordare che Rifondazione Comunista fu l’unico soggetto politico a promuovere una campagna contro la privatizzazione della Banca e in pochi la seguirono. (vedi foto) In questi giorni, invece, si susseguono le dichiarazioni che tuonano contro le Fondazioni, affermando che esse devono limitarsi a piccolissime quote azionarie negli istituti bancari fino ad arrivare a sostenere che esse non devono proprio più esistere! Tutto questo riteniamo venga fatto per spostare le responsabilità oggettive dalle persone agli istituti, spingendo il MPS verso la totale privatizzazione e allontanandolo per sempre dalla città. E’ tramite questa via che il Pd sta cercando di scappare di fronte alle sue responsabilità, cambiando le norme e azzerandosi le colpe mentre ai lavoratori, che da soli stanno pagando questa ristrutturazione, cosa gli dirà il PD? Fare il gioco delle tre scimmie alla fine non crediamo che pagherà. E’ il momento di dire con forza che la Banca va nazionalizzata e che non vanno cercati altri soci privati (magari stranieri, come dice Profumo) che taglierebbero ogni legame tra Siena e la sua banca. Lo Stato deve intervenire per garantire il principio secondo cui il credito è un bene pubblico e lo può fare trasformando i Monti Bond in azioni con potere di controllo. Siano inseriti nel CDA della banca uomini con il preciso mandato di rendere conto a quella collettività che ha prestato 4 miliardi di euro al Monte dei Paschi e che questi soldi vengano usati, a loro volta, per fare investimenti sul territorio e per dare lavoro alle persone. Capiamoci, quando parliamo di nazionalizzazione intendiamo un concetto completamente alternativo a quello proposto dai vari Giannino o Passera. Non siamo perché lo Stato, cioè in questo caso i contribuenti, si accolli le perdite per poi riconsegnare una MPS risanata al prossimo Mussari di turno: questa sarebbe soltanto la vecchia nazionalizzazione delle perdite e la privatizzazione degli utili. Non siamo neppure per un’economia parastatale gestita dagli Scaroni, dai Cimoli, dai Necci, che, dopo aver rovinato aziende come Alitalia e FS, ne sono usciti incassando buone uscite milionarie. Se gli unici che hanno veramente interesse a far funzionare banche, aziende, servizi, sono i lavoratori, i piccoli correntisti, gli utenti a basso reddito, allora servono, oltre alla proprietà pubblica, forme di controllo e di gestione democratica dell’economia da parte loro. Per questi motivi, crediamo fortemente che solo tramite una efficace collaborazione tra lo Stato e gli Enti Pubblici rappresentati in Fondazione e mediante la partecipazione attiva dei cittadini si possa salvare il Monte e la sua funzione sociale. Affinché questo possa accadere occorre però che tagliamo una volta per tutte quelle catene d’oro che il PD aveva costruito attorno alla società senese. Catene rappresentate dalla leva economica della Fondazione, usata dal potere politico per condizionare profondamente le attività economiche e sociali e facendo diventare dei postifici i consorzi, le municipalizzate, gli enti di volontariato, le associazioni ed condizionando gli organi di informazione. Per anni il Pd ha agito un capillare controllo su tutto quello che a Siena si muoveva congelando ogni pubblica iniziativa che non coincidesse con le aspirazioni del potere ceccuzziano facendo vivere la cittadinanza in una sorta di stato di semi-libertà che, col venir meno dei fiumi di denaro verrà senz’altro recuperata dal popolo senese ma sarà una libertà pagata carissima!

 Matteo Mascherini -Segretario Provinciale PRC Siena 
 Angela Bindi -Responsabile Enti Locali PRC Siena