"Cupola di Roma", nell'inchiesta anche molti personaggi del centrosinistra. Il dossier del Prc di Roma nel 2013

Mentre tutti i fari dei mass media nel raccontare l’inchiesta “Mondo di mezzo” vengono puntati su Massimo Carminati, ex terrorista dei Nar e accusato di aver fatto parte della Banda della Magliana, a piazzale Clodio la sensazione è che siamo solo al principio di un sisma destinato a propagarsi coinvolgendo ampie fette di centrosinistra.

Il governo Renzi vuole la privatizzazione dell'acqua: fermiamolo!

Il Governo Renzi sta tentando di raggiungere il risultato cui sinora nessun governo era riuscito ad arrivare: la privatizzazione dell’acqua e dei servizi pubblici locali

Piano Regionale dei Rifiuti. Sgherri:"obbiettivi svuotati e piano che punta alla realizzazione degli inceneritori."

Di Marco Bersani, tratto dal numero di marzo del Granello di sabbia. La crisi sovverte e modifica il quadro geopolitico internazionale, mutando i rapporti di forza a livello internazionale e rimettendo in discussione egemonie storiche, sinora date per indiscutibili.

Preparare la manifestazione del 29

Il Comitato Politico Nazionale di Rifondazione Comunista, convocato il giorno dopo dello sciopero generale della Fiom per valutare la nuova fase che si è aperta con la ripresa del conflitto sociale...

Sentenze MPS: un primo passo nella direzione giusta, ma non ancora sufficienti

Il PRC esprime parziale soddisfazione riguardo alla sentenza con la quale Mussari, Vigni e Baldassarri sono stati giudicati relativamente alla ristrutturazione del derivato Alexandria.

10.25.2012

Novartis: per gli errori della direzione pagano i lavoratori ed i cittadini




La decisione del Ministero della Salute di sospendere la diffusione dei vaccini antinfluenzali Novartis mette in luce le difficoltà dell’azienda nel saper coniugare una produzione rispettosa dei criteri di sicurezza con la volontà di ottenere ad ogni costo sempre maggiori profitti. In teoria un’impresa multinazionale che si pregia di essere all’avanguardia nella realizzazione di progetti, ricerche e produzioni, al di là di ogni possibile rischio ed errore, non dovrebbe nemmeno essere sfiorata dal sospetto di non avere tenuto conto di quanto richiesto da normali procedure di produzione del vaccino.
Ci chiediamo se si possa essere trattato solo di errori, rimossi i quali tutto potrà tornare alla normale attività produttiva e di ricerca tramite la rimozione di eventuali responsabili (ricordiamo che alla Novartis di Siena sono recentemente stati licenziati undici operatori e che si è verificato un consistente ricambio di quadri dirigenti), oppure se si tratti dell’intero “sistema - azienda “ che vada rimesso a punto sia nelle relazioni tra quadri dirigenti e operatori subordinati, sia nella trasmissione delle informazioni sia nella preparazione dei quadri.
Purtroppo abbiamo assistito ad indagini interne all’azienda a Siena ed a Rosia (peraltro piuttosto rudi, tenute in lingua inglese e pertanto ardue per chi vi è stato sottoposto) che hanno portato ai licenziamenti suddetti ed a molte decine di provvedimenti disciplinari che, per il loro numero, fanno pensare che i disguidi che si sono manifestati non riguardino solamente eventuali responsabilità individuali ma appunto un “sistema” da rimettere a punto, magari non guardando solamente a chi esegue ma soprattutto a chi ha responsabilità direzionali, gestionali, organizzative e di controllo.
Queste pesanti disfunzioni ci preoccupano poi in maniera ancora più grave se le mettiamo in relazione all’importante finanziamento di 23 milioni nei prossimi 5 anni che la Regione Toscana ha deliberato per la realizzazione di un progetto di ricerca della Novartis Vaccines & Diagnostics che dovrebbe, in cambio, portare la Novartis a realizzare a Siena uno stabilimento pilota per sviluppare vaccini innovativi destinati ai paesi in via di sviluppo.
Noi crediamo nell’importanza della ricerca scientifica e nella funzione d’indirizzo pubblico nel guidare investimenti e ricerche soprattutto in un campo delicato come quello farmaceutico. Proprio per questo non vorremmo che il management si macchiasse della responsabilità di mettere a rischio questo insediamento aziendale con gravi ricadute sull’occupazione e l’appropriazione di un finanziamento pubblico senza un reale ritorno socio-economico alla popolazione del territorio senese.

Matteo Mascherini - Segretario Provinciale Rifondazione Comunista - Siena

10.19.2012

I 5 eroi cubani


10.14.2012

Valdichiana antifascista!

Sabato 13 ottobre è stata una giornata particolare per la città di Montepulciano, un bellissimo corteo molto partecipato ha sfilato in mattinata per le vie del centro, suscitando la curiosità e l’interesse dei turisti e dei cittadini poliziani, molti dei quali si sono uniti ai manifestanti condividendo le ragioni che stavano alla base di quella mobilitazione.Un corteo la cui portata politica va molto oltre Montepulciano e la provincia di Siena. La parola d’ordine, riportata anche sullo striscione di testa, era chiara e netta: Valdichiana antifascista!
In quel giorno infatti la gloriosa tradizione partigiana di queste zone è stata infangata dall’inaugurazione di una sede dell’organizzazione “Casaggì”, ormai tristemente nota soprattutto nel fiorentino, i cui richiami al neofascismo e alla tradizione politica dell’estrema desta xenofoba e violenta sono chiarissimi, e il fantasioso appellativo che questi figuri si sono dati, “centro sociale di destra”, non rende totalmente l’idea della natura di cameratismo antidemocratico che li contraddistingue.
Questo non è il primo episodio simile in provincia di Siena, da ormai diversi anni infatti esiste una sede della più famosa “Casa Pound” nel cuore del capoluogo, associazione neofascista un cui aderente lo scorso dicembre si è macchiato dell’omicidio di due cittadini senegalesi a Firenze.
La presenza frequente di una sponda politica con la destra istituzionale che hanno questi soggetti li rende difficili da contrastare, ma giornate come quella di sabato (che ha visto il proseguimento della mobilitazione anche nel pomeriggio) sono sicuramente momenti fondamentali di lotta contro le derive fasciste che stanno fiorendo negli ultimi anni anche nel nostro territorio. Di grande e positivo rilievo è stata inoltre la partecipazione al corteo delle istituzioni locali, a partire dal sindaco di Montepulciano e quelli dei comuni limitrofi.
I Giovani Comunisti e il Partito della Rifondazione Comunista, presenti in gran numero alla manifestazione, sostengono da sempre ogni battaglia in tutto il Paese che contrasti qualsiasi tipo di rigurgito fascista, impegnandosi in prima linea per la chiusura di tutte le sedi di estrema destra, partecipando attivamente all’assemblea senese “Chiudiamo Casa Pound”, che recentemente ha inviato al presidente della Regione Toscana Enrico Rossi una lettera dove si richiedeva appunto la pulizia delle città toscane dai fascisti.
E’ necessario che le istituzioni democratiche facciano rispettare la dodicesima disposizione transitoria della Costituzione italiana, secondo le quali le suddette organizzazioni di chiara matrice fascista sono fuori legge. A Montepulciano ci impegneremo perché questa misura di salvaguardia della democrazia contro chi la vuole distruggere sia applicata. In Valdichiana come in tutta Italia i covi fascisti devono chiudere!


Coordinamento provinciale senese dei Giovani Comunisti
Partito della Rifondazione Comunista - Federazione di Siena e Circolo di Montepulciano

10.12.2012

Siena provincia di Grosseto...




Articolo 114 "La Repubblica è costituita dai Comuni, dalle Province, dalle Città metropolitane, dalle Regioni e dallo Stato. I Comuni, le Province, le Città metropolitane e le Regioni sono enti autonomi con propri statuti, poteri e funzioni secondo i princìpi fissati dalla Costituzione."

Un dibattito aperto ai lavoratori della Provincia ed alla cittadinanza tutta, sui temi caldi in materia di enti locali: 
 - la così detta "UNIONE DEI COMUNI", che non prevede una loro fusione, ma bensì la costituzione di un organismo non eletto dai cittadini, cioè di secondo livello e imposto dall'"alto", che obbliga di fatto i comuni sotto i 5.000 abitanti a rinunciare al loro ruolo di Comune. 
 -il progetto di accorpamento delle province. Un processo condotto in base a criteri puramente numerici, senza alcun rispetto delle specificità territoriali, e che provocherà la dismissione delle società in house, oltre che la riduzione delle agenzie che lavorano per la pubblica amministrazione. I posti di lavoro a rischio sono 100 mila. 

10.11.2012

Campagna referendaria

 

Si è costituito il comitato provinciale della provincia di Siena per i referendum sul lavoro, composto dalle forze politiche e sociali promotrici dei referendum per l'abrograzione dell'art. 8 del DL- 138 del 13/8/2011 varato dal governo Berlusconi, che abroga il contratto nazionale di lavoro, e per il ripristino dell'art. 18 dello Statuto dei Lavoratori. Lo rendono noto le forze promotrici senesi di Italia dei Valori, Sinistra Ecologia e Libertà, Rifondazione Comunista e ALBA. Il comitato, che ha già ricevuto il sostegno di ANPI Provincia di Siena e della FIOM, è aperto all'adesione delle realtà politiche, sindacali e della società civile della provincia di Siena. Il comitato inoltre organizzerà la raccolta firme e promuoverà la costituzione di analoghi comitati nei comuni con il coinvolgimento delle realtà territoriali e sui luoghi di lavoro. Per informare i cittadini sui punti di raccolta è stato allestito un profilo facebook raggiungibile al seguente indirizzo: http://www.facebook.com/referendumlavoro.siena e sul sito web: http://www.referendumlavoro.it/. A partire da domani, sabato 13 ottobre, a Siena in Viale Maccari - La Lizza, sarà presente un banchino dalle 9.30 alle 13.00 e dalle 16.30 alle 19.30 e lunedì 15 ottobre e giovedì 18 ottobre dalle 17 alle 19.30 a Madonna delle Nevi - Via Rinaldini, Siena. La nostra è una battaglia di civiltà in difesa dei diritti fondamentali di tutti i lavoratori, a cominciare da quelli più deboli. La precarietà si combatte con più e non con meno diritti. La raccolta firme durerà fino alla fine di dicembre p.v. con numerosissime postazioni in tutto il territorio regionale il cui calendario è consultabile sulle pagine web dei soggetti promotori. Sarà inoltre sempre possibile firmare presso le segreterie dei vari Comuni. Chi ritiene giusto difendere importanti conquiste di civiltà e di giustizia sociale da chi ci vuole riportare alle condizioni dell'inizio del secolo scorso, è invitato a firmare prima possibile, facilitando il lavoro dei tanti volontari impegnati in tutto il Paese per la riuscita dell' iniziativa. 

Il Comitato Referendario Provinciale

12 ottobre 2012 con gli studenti


E' partita l'ICE!

E' partita l'Iniziativa dei Cittadini Europei sull'acqua! 
"Acqua potabile e servizi igienico-sanitari: un diritto umano universale! L’acqua è un bene comune, non una merce!" 

10.08.2012

Cittadini e lavoratori pagano il conto al Monte dei Profumo e dei Mussari

Ad inizio luglio qualcuno ricorderà che, con decretazione d’urgenza, nelle esauste casse dello Stato sono stati trovati circa 3,4 miliardi di euro per rafforzare il patrimonio del Monte dei Paschi di Siena ed adeguarlo ai desiderata dell’EBA (European Banking Authority). Per la precisione, 1,9 miliardi dovrebbero essere stati utilizzati dalla banca per rimborsare i Tremonti Bond emessi nel 2009 mentre la cifra restante dovrebbe rappresentare un’ulteriore iniezione di “denaro fresco”, indispensabile a dare un minimo di credibilità al Piano d’Impresa 2012-2015 varato contestualmente. Il giornale dei padroni, meglio conosciuto come sole 24 ore, ci dice correttamente in questi giorni che: “L'appoggio pubblico, quello di Bankitalia, e la relativa tolleranza incontrata in ambito europeo, dipendono unicamente dai contenuti del piano industriale. Ecco perché manager e grandi azionisti marciano compatti. Ed ecco perché la banca non può prescindere dagli obiettivi fissati, a cominciare dalla riduzione dei costi (600 milioni) e dai 4.600 esuberi.” Si è davanti, quindi, ad un vero e proprio sostegno pubblico ad una banca da tempo in profonda crisi (anche di identità) con pesanti risvolti, come noto, sull’attività della stessa Fondazione azionista di maggioranza, delle istituzioni locali, dell’economia senese. Nel mentre si sottopone la città di Siena e l’Italia in generale ad una cura draconiana, il “governo dei commissari e dei banchieri” non può certo dimenticarsi di aiutare i propri amici e la propria “base sociale”. Giova ricordare, ad esempio, che il principale tra i protagonisti e responsabili degli ultimi difficili anni di Mps è quel Giuseppe Mussari che è stato recentemente riconfermato (all’unanimità) alla guida dell’ABI (Associazione Bancaria Italiana) per altri due anni. Mussari, da sempre considerato tra i banchieri più vicini al PD, è stato nominato nel 2001 alla presidenza della Fondazione Mps e cinque anni dopo a quella della Banca, carica che ha conservato sino a poco tempo fa. Sotto la sua guida, in particolare, è stata portata a termine la costosissima e disgraziata acquisizione di Antonveneta, operazione che ha letteralmente prosciugato il patrimonio della Fondazione e sulla quale sta indagando la procura di Siena per presunti reati di aggiotaggio e ostacolo agli organi di vigilanza (con tanto di perquisizione a ca’ Mussari). E non si tratta certo dell’unico problema giudiziario del banchiere, recentemente rinviato a giudizio per falso e turbativa d’asta nella gara per la costruzione dell’aeroporto di Ampugnano. Un curriculum davvero brillante che tuttavia non impedisce alla lobby dei banchieri italiani di sceglierlo due volte come proprio massimo rappresentante… Del resto, sin dal 2010, tra i principali sponsor di Mussari compaiono nomi illustri quali quelli di Corrado Passera (prima AD di Intesa Sanpaolo, poi Superministro e, da pochi giorni, anche indagato per reati fiscali) e di Alessandro Profumo che, guarda caso, ne ha ereditato, a maggio, la carica di presidente del Monte Paschi, uscendo così dalla situazione di dorato oblio nella quale era finito dopo l’uscita di scena da Unicredit. Ci dispiace persino ripeterci ma si tratta nuovamente di un banchiere nell’orbita del centrosinistra, le cui manie di grandezza e scorribande finanziarie internazionali hanno coinciso con un periodo difficilissimo per il Gruppo che ha guidato con fiero cipiglio per oltre un decennio e che, infine, ha pure lui qualche problemino con la Giustizia, come testimonia il recente rinvio a giudizio con l’accusa di frode fiscale. Eppure è proprio ad un personaggio come Profumo che vengono affidati il rilancio del Monte Paschi, ironicamente nel segno della discontinuità, ed il fiume di denaro pubblico indispensabile a far superare alla Banca (forse) la fase di crisi più acuta. Ma com’è che il Monte dei Paschi sta ripagando il finanziamento che riceverà dallo Stato e che verrà coperto attraverso un ulteriore taglio lineare alle spese sociali per sanità e servizi? Se la banca non farà utili, il capitale e gli interessi delle obbligazioni speciali sottoscritte dallo Stato potranno essere rimborsate attraverso la conversione di questi cosiddetti Monti-bond in azioni (sino al 3% del capitale) che, si precisa immediatamente, non avranno diritto di voto! Siamo al paradosso, mentre Profumo lavora per il cambiamento del tetto del 4% per il diritto di voto, lo Stato che investe denaro pubblico quasi a fondo perduto, abdica, per l’oggi e per il domani, alla responsabilità di dover incidere nella gestione della banca per la tutela dei lavoratori e la garanzia del credito all’economia reale, affidandosi del tutto a quella casta di banchieri e manager privati che ci hanno portato sin qui e sostenendo il nuovo Piano d’Impresa che rappresenta la cornice entro la quale si colloca l’operazione descritta. Un’ennesima serie di slide colorate dalle quali emergono sostanzialmente solo tre certezze: l’assenza di un qualsivoglia progetto di sviluppo della banca, un’infinita quanto approssimativa serie di cessioni e chiusure ed il massacro delle lavoratrici e dei lavoratori. C’è davvero l’intero repertorio di questi raffinati e originali tecnici: esodi, esternalizzazione dei back office, azzeramento di un Contratto Integrativo costruito in decenni. La riduzione dei livelli occupazionali ed il taglio del costo del lavoro sono le vere, uniche “discontinuità” buttate in pasto ai mercati. La vicenda del Monte Paschi è quindi davvero emblematica della tremenda fase politica, economica e sociale che stiamo attraversando. Le difficoltà della banca, causate sia da specifici errori gestionali sia dal generale contesto di crisi del capitale, vengono fatte pagare ai lavoratori ed alle classi subalterne sia direttamente (nel luogo della produzione) sia indirettamente (nella società) grazie all’utilizzo di denaro pubblico che invece non si trova per ospedali, asili, pensionati, disoccupati. Occorrerebbe, quanto meno, un contrattacco da parte degli Enti Locali senesi (Comune e Provincia che controllano la Fondazione – azionista, per ora, ancora di maggioranza relativa-) e che avviassero un percorso finalizzato a strappare la banca alle tecnocrazie finanziarie della speculazione, oggi così ben rappresentate dal Governo Monti sostenuto dal PD. Invece, è chiaro come il centrosinistra locale abbia deciso di seguire fino in fondo gli interessi del grande capitale e stia sostanzialmente consegnando, a prezzo di saldo, il MPS ad una “normalizzazione” che passa per un aumento di capitale da far sottoscrivere a qualche gruppo bancario straniero di cui diventare colonia. Come Partito della Rifondazione Comunista ci opponiamo a tutto questo e speriamo che l’assemblea dei soci azionisti, costretta anche dal coro delle voci dei cittadini contrari a questo scempio receda da questa follia di delegare tutto al suo boia e ai suoi “profumati” progetti. 


Matteo Mascherini - segretario provinciale PRC Siena