"Cupola di Roma", nell'inchiesta anche molti personaggi del centrosinistra. Il dossier del Prc di Roma nel 2013

Mentre tutti i fari dei mass media nel raccontare l’inchiesta “Mondo di mezzo” vengono puntati su Massimo Carminati, ex terrorista dei Nar e accusato di aver fatto parte della Banda della Magliana, a piazzale Clodio la sensazione è che siamo solo al principio di un sisma destinato a propagarsi coinvolgendo ampie fette di centrosinistra.

Il governo Renzi vuole la privatizzazione dell'acqua: fermiamolo!

Il Governo Renzi sta tentando di raggiungere il risultato cui sinora nessun governo era riuscito ad arrivare: la privatizzazione dell’acqua e dei servizi pubblici locali

Piano Regionale dei Rifiuti. Sgherri:"obbiettivi svuotati e piano che punta alla realizzazione degli inceneritori."

Di Marco Bersani, tratto dal numero di marzo del Granello di sabbia. La crisi sovverte e modifica il quadro geopolitico internazionale, mutando i rapporti di forza a livello internazionale e rimettendo in discussione egemonie storiche, sinora date per indiscutibili.

Preparare la manifestazione del 29

Il Comitato Politico Nazionale di Rifondazione Comunista, convocato il giorno dopo dello sciopero generale della Fiom per valutare la nuova fase che si è aperta con la ripresa del conflitto sociale...

Sentenze MPS: un primo passo nella direzione giusta, ma non ancora sufficienti

Il PRC esprime parziale soddisfazione riguardo alla sentenza con la quale Mussari, Vigni e Baldassarri sono stati giudicati relativamente alla ristrutturazione del derivato Alexandria.

11.29.2012

Profumo a Siena: in Piazza il 6 Dicembre!



Il 6 Dicembre il ministro dell’istruzione Profumo verrà a Siena per l’inaugurazione dell’anno accademico dell’Università degli Studi. I provvedimenti del governo Monti vanno ad inserirsi in un preciso piano politico-economico volto al completo smantellamento dello stato sociale e del settore pubblico. Le misure della Spending review imposte dall’attuale governo, rappresentano l’attacco più brutale ai diritti di operai e impiegati. I tagli imposti alla sanità, all’istruzione e al mondo del lavoro, che ci vengono descritti dai mass-media come “medicina amara” necessaria ad un Paese che ha vissuto al di sopra delle proprie possibilità, sono in realtà l’ennesimo strumento adottato dai padroni per la conservazione e l’esasperazione delle differenze di classe. Tutto ciò mentre la devastazione dell’art.18 sui diritti dei lavoratori prosegue l’operazione di saccheggio ai danni dei lavoratori inasprendo il precariato e la disoccupazione giovanile come normale e “più flessibile”struttura sociale del futuro. Il mondo del lavoro, così privato dei diritti conquistati in decenni di lotte, sacrifici e resistenza alla repressione poliziesca, si ritrova attualmente privo di difese contrattuali e legali ed ugualmente represso e terrorizzato dalle forze del disordine al servizio dell’oligarchia dominante. Dall’altra parte la scuola e l’università pubblica subiscono un attacco senza precedenti: il decreto Profumo funge da coronamento ideologico di un progetto ormai ventennale di esclusione delle fasce più deboli della società da scuole e università, e di asservimento culturale agli interessi del capitale. Lo stesso principio del “merito” non è altro che l’espediente usato dalla classe dirigente per incoraggiare individualismo e competizione, che serve da una parte a disgregare i rapporti sociali e di solidarietà, troppo pericolosi per il mantenimento dei privilegi di chi ci governa, e dall’altra parte ad inserire ognuno di noi negli ingranaggi del sistema produttivo, ovvero a renderci meri strumenti di profitto. E così mentre la scuola, l’università e la ricerca pubblica vengono sistematicamente annientate, l’istruzione privata continua ad essere uno dei punti principali dell’agenda di governo: incrementata, protetta e largamente finanziata. Le ripercussioni pratiche di tale meccanismo diventano di giorno in giorno sempre più evidenti anche nell’Ateneo senese: a settembre con il nuovo anno accademico ci siamo trovati di fronte all’aumento delle tasse universitarie, a nuovi ed ulteriori test a pagamento anche per i corsi di laurea a numero aperto, ad un peggioramento della qualità dei servizi e dell’offerta formativa. All’interno delle scuole superiori continueranno e si accentueranno le dinamiche di classe che ben conosciamo: difficilmente infatti un figlio di operaio potrà permettersi l’università, unico sbocco possibile dell’istruzione liceale. Gli istituti tecnici continueranno a riempirsi di futuri operai e disoccupati, prede indifese dei meccanismi di esternalizzazione e fascismo aziendale che l’ideologia di Marchionne, Monti e capitalisti vari propinano, autorizzano e praticano in maniera indiscriminata continuamente. Occorre innanzitutto prendere coscienza di tali meccanismi di selezione e divisione sociale e, una volta fatto ciò, partire con un movimento di opposizione reale, autorganizzato che parta realmente dal basso, diretto e motivato da principi di solidarietà condivisione e giustizia sociale. Dobbiamo e possiamo uscire dalla crisi nella quale ci ha gettato la borghesia, solo ed esclusivamente attraverso l’emancipazione di tutti noi, lavoratori, disoccupati, studenti, immigrati. Dobbiamo divenire protagonisti delle nostre vite pretendere e costruire le condizioni per il massimo sviluppo dell’umanità attraverso una società che assicuri: un lavoro utile e dignitoso per tutti; una scuola non classista fondata su una cultura libera e critica e non asservita alla classe dirigente; un’organizzazione economica, politica, sociale che abolisca finalmente la divisione in classi. Dopo la giornata del 14 novembre è ora di rimettere in campo le nostre rivendicazioni e di scendere in strada per contribuire alla costruzione e all’accrescimento di questa lotta anche nella nostra città. Scendiamo in piazza il 6 dicembre contro il Ministro Profumo! 

DAS_Dimensione Autonoma Studentesca 

ADESIONI: Siena Beni Comuni 
COLPOL_Collettivo politico scienze politiche_ Firenze 
Collettivo Lettere e Filosofia_Firenze 
CSR_Collettivo studentesco rivoluzionario_ Firenze 
Collettivo Libera Officina primo maggio_ Pistoia 
Collettivo Aula R_Pisa 
GC_ Giovani Comunisti_ Siena 
PRC_Siena 
Comitato senese acqua bene comune_Siena 
Confederazione dei COBAS_Siena 
Partito dei CARC 
PCL_Partito comunista dei lavoratori 
FGCI_ Federazione Giovanile Comunisti Italiani_Siena

Attacco di stampo fascista a Siena. Presenze inquietanti in cittá.

da Assemblea Siena Beni Comuni


Attacco di stampo fascista a Siena. Presenze inquietanti in cittá. Alle 3:40 di sabato 3 novembre 2012, una quarantina di ragazz#, per la maggior parte student#, cantavano canzoni nella semideserta piazza Il Campo. Un tranquillo e allegro fine serata di spontanea aggregazione giovanile che finisce invece in rissa, quando al suono di “Bella Ciao” piombano dal nulla alcuni tizi, sei o sette, che iniziano a creare scompiglio, facendo degenerare la situazione in rissa. Tutti sulla trentina, avevano arrotolate alle nocche cinture di cuoio per rinforzare i cazzotti. Lo scontro é durato diverse decine di minuti. Dopo aver ottenuto l'obiettivo, sfollare e zittire, gli aggressori hanno imboccato il Vicolo dei Pollaioli indisturbati, mentre si risistemavano i pantaloni. A detta di chi c'era, agivano come una squadra. Due studenti sono rimasti contusi, uno in particolare al capo e all'occhio destro. Per fortuna, non c'é stato bisogno di cure mediche. Abbiamo le testimonianze di una decina tra studenti di economia, ingegneria, lettere, neolaureati in medicina, dottorandi in biologia, di etá compresa tra i 25 e i 30 anni. Ci hanno fornito dettagliate descrizioni degli aggressorie della dinamica dei fatti. Sono arrivati con la pretesa di voler cantare l'Inno di Mameli. Alcuni testimoni affermano di averne rivisto uno (alto, robusto, capelli corti scuri e barbetta incolta, indossa occhiali da vista neri, cappotto verde militare, sciarpetta) nella fiaccolata per la commemorazione delle foibe del febbraio 2011, organizzata da Casa Pound qui a Siena: sventolava una bandiera azzurra (la rete é piena di filmati inerenti). Questa sera invece aveva il guantone di cuoio. Uno alto e rasato (triste stereotipo) ha motivato la violenza con: " miei ragazzi hanno sbagliato al 70%, ma voi al 30%!"; il piú feroce era bassino, con i capelli lunghi, jeans, smanicato: "voi qui non potete starci, se c'era un vigile v'aveva giá cacciati. Adesso ci sono qui io e lo faccio io..."; e ancora: "iete fortunati perché sí é a Siena; fosse stato a Roma o a Verona, sarebbero saltati fuori i coltelli". Uno s'é lui stesso identificato come contradaiolo dell'Oca. Il piú mite, rossiccio, lentigginoso, poco prima d'allontanarsi dalla piazza, ha addirittura ammesso: "Si doveva fare come dice il codice senese del 1040, niente zuffe davanti alle donne, vi si doveva portare nei vicoli" Una situazione a prima vista comunissima in una delle piú antiche e tranquille cittá universitarie d'Europa: de# ragazz# che a tarda notte fan festa pacifici in piazza. A leggere certa opinione pubblica cittadina, questo “strano” fenomeno di aggregazione é una piaga per la cittá; altri parlano di una inadeguata offerta di luoghi associativi che bilanci la vitalitá studentesca, c'é ancora chi osserva come i giovani, in quanto tali, abbiano in sé la voglia ancora fresca di appropriarsi e vivere lo spazio pubblico, propensione che oggi si tende a reprimere troppo in fretta, e la manifestano spontaneamente. Tutto ció, peró, ha poco senso ora. In questo caso la vicenda é molto meno banale di quanto si possa pensare. Non siamo di fronte alla classica e francamente innocua rissa tra ubriachi del venerdí sera. E si tratta di qualcosa di piú complesso di un paio di contradaioli teste calde che vogliono attaccar briga. Quella di questa sera é stata violenza “giustificata” da altra ragione. Molti elementi in questa storia portano a tale conclusione. Il supposto pretesto addotto da questi giustizieri della notte regge poco, é anzi un movente ambiguo: ci si sta solo nascondendo dietro la “senesitá”, si infanga l'immagine di una cittá e dei suoi abitanti. Questi facinorosi hanno attaccato in concomitanza del coro di Bella Ciao: il simbolo piú evocativo di una delle poche pagine edificanti della nostra storia italiana, scritta col sangue di alcuni la cui coscienza civile ha salvato dal baratro un'intera nazione. Il risentimento per le note piú autentiche, partigiane, di questa canzone montanara é forse ció che piú a buon mercato alimenta i bollori di sparuti manipoli di nostalgici irriducibili. Bollori organizzati, disciplinati. Idioti e pericolosi. Siena non é a forte rischio in questo senso. L'infiltrazione di Casa Pound in questa cittá é minima. Ma c'é. L'antifascismo é un dovere morale di chiunque, l'a priori di qualsiasi discorso politico. Costantemente impegnati ad arginarne l'espansione, in prospettiva di una chiusura della sede cittadina, informiamo di questo episodio perché non vogliamo aspettarne uno piú grave, e per portare alla luce della Cittadinanza una precisa strategia di penetrazione da parte di Casa Pound: mimetizzarsi nel tessuto sociale con slogan confusi e populisti per rosicchiare visibilitá e consensi, che nella dimensione senese si traduce nel creare un'osmosi con gli ambienti piú oltranzisti delle contrade e della Robur (a differenza, ad es., della Mens Sana, molto piú solida). Un'organizzazione nazionale che si autodefinisce “associazione culturale”, ma che, come lo dimostrano centinaia di casi documentati in tutta Italia, concepisce la promozione sociale come “attacco” e la solidarietá di popolo come “supremazia della forza”.


11.13.2012

#14nov